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Alma a testa altissima, la Virtus cala gli assi nel finale (VIDEO)

La partita finisce 86-74 per le ‘V’ nere ma con l'Alma che ne può uscire comuqnue a testa alta.

L'avvio di partita premia i biancorossi, la Virtus incoccia contro l'intensità difensiva dei ragazzi di Dalmasson che riescono a tramutare in canestro diverse transizioni, trascinati da un Javonte Green decisamente in palla. Rosselli e Spissu cercano di far valere la loro elevatissima caratura ma al 5' l'Alma è sul +5 (12-7), costringendo Ramagli al timeout e al precoce inserimento di Lawson. Il pivot americano non impiega molto ad entrare in partita, dimostrandosi chirurgico sia nel suo habitat naturale (il pitturato) sia da oltre i 6,75. La sfida viaggia punto a punto con vantaggi e contro vantaggi, Bossi e Da Ros entrano in ritmo offensivo tenendo testa a una Segafredo molto fisica e capace di sfruttare gli errori dei giuliani, lo spettacolo è più che godibile e la contesa al 10' viaggia in perfetta parità (20-20).

Il secondo quarto non si discosta granché dal leit-motiv dei primi 10', l'Alma risponde presente lottando su ogni palla, Green è una furia e guida i compagni a una difesa che costringe la Virtus a un notevole numero di palle perse, capitalizzate in gran parte proprio da Javonte. La contesa si mantiene equilibratissima, Rosselli e Lawson producono offensivamente la maggior parte dei punti dei felsinei, si scollina il periodo con Trieste avanti di misura (34-33). Da Ros e Baldasso bucano l'aggressiva difesa virtussina, Green continua a menare le danze (24 punti per lui al 20'), dalla parte opposta sono "i soliti noti" Rosselli e Lawson a a creare alternanza continua nel punteggio, si arriva all'intervallo lungo con punteggio alto e l'Alma ancora avanti di uno, grazie a un magico quanto devastante alley-oop sull'asse Da Ros-Green (47-46).

Il terzo periodo è quello che fa sognare Trieste, dopo un avvio in sostanziale equilibrio i biancorossi prendono infatti un discreto vantaggio, trascinati da un Green strepitoso e dalle triple di un ispiratissimo 'Lollo' Baldasso. Al 25' è +5 Alma (58-53), con inerzia che pare essere decisamente dalla parte giuliana. In difesa l'Alma è di un'intensità difficilmente arginabile per una Virtus nella quale in pratica il solo Rosselli canta e porta la croce. L'Alma vive il suo miglior momento al tramonto del terzo quarto, toccando il massimo vantaggio sul +9 (68-59) e rischiando di sublimare un momento da sogno con la tripla di Bossi che tuttavia si spegne sul ferro. La risposta virtussina è da grande squadra, nell'ultimo minuto arriva un parzialino di 5-0 che rianima improvvisamente le 'V' nere rimettendo la sfida sui binari dell'equilibrio (68-64 al 30').

Trieste mantiene la testa avanti in avvio di quarto periodo, i felsinei perdono Michelori per cinque falli ma l'inerzia ora si è ribaltata e Bologna beneficia di un Lawson che segna dalla distanza come una consumata guardia NBA. La Virtus mette la freccia a cavallo di metà frazione, trovando con Spissu il +4 (71-75 al 35') e dando un segnale di energia che l'Alma non sembra a quel punto poter opporre. Le maglie virtussine si chiudono inesorabilmente mentre Lawson prolunga la prestazione da 'scienziato' da oltre l'arco, coach Dalmasson cerca di spezzare l'inerzia con timeout a stretto giro di posta ma i biancorossi cedono alla distanza chiudendo il match con un gap in doppia cifra (74-86), uscendo a testa altissima dalle Final Eight e con il rimpianto di aver visto sfuggire di mano la sfida nel momento topico.

Ai ragazzi di Dalmasson resta il meritato quanto emozionato applauso degli splendidi sostenitori arrivati fino a Bologna, l'onore delle armi per un venerdì da sogno e un sabato da protagonista, oltre alla consapevolezza di dover ora guardare avanti alla prossima settimana, quando a Piacenza si tornerà a parlare di campionato.