Segnalazioni

Trieste e i titini dopo il 12 giugno '45: tra logge massoniche e P2

Mi riferisco al dettagliato scritto del Sig. Calligari, spero di non storpiarne il nome e nel caso mi scuso, sul periodo post bellico del '45 al '54 per permettermi di aggiungere un altro tassello che apparentemente manca nella sua disanima. Vero e' che di cose ne son successe in quantita' in quel periodo e chissa' quante altre verranno alla luce chissa' quando.

Da parte mia posso dire di aver sentito da fonte ben aggiornata ed a conoscenza dei fatti che il Sig. Branko Agneletti, ora defunto, dopo aver avuto un abboccamento con il nuovo 33 della massoneria italiana all' epoca della riapertura a Trieste della Loggia nel 47 o 48, non ricordo bene, venne allontanato e senza che lui ne sapesse nulla anni dopo si trovo' iscritto nella P2. L' incontro era relativo alla situazione di Trieste sotto gli alleati quando i titini premevano per rivoltare la situazione ad ante 12 giugno 45. Visto il nulla di fatto l' Agneletti ando' a Belgrado dove ebbe un colloquio con il ministro degli esteri chiedendogli cosa avessero intenzione di fare per Trieste viste le manifestazioni e i disordini che i loro " fans " continuavano a manovrare in citta'. La risposta fu che alla Yugoslavia non interessava nulla di Trieste. Quel che e' stato e' stato ed e' finito con il nostro ritiro. Niente piu' mire su Trieste.

L' Agneletti insistette chiedendo perche' allora a Trieste continuava a succedere di piu' e di tutto. La risposta fu che si giochino e noi li lasciamo fare se a loro va bene cosi' tanto non sono cose che ci riguardano piu'. Se quanto riporto io non fosse al 100% corretto il suo significato certamente lo e'. Credo come detto in apertura che sarebbe opportuno uno sforzo comune, massoneria e servizi segreti compresi, per portare altra luce ai fatti di quel periodo altrimenti rimarremo sempre in una zona grigia.


Sergio Lorenzutti