Segnalazioni

Polizia abbandonata tra armi obsolete, auto vecchie e giubbotti anti-proiettile da rottamare

Chi scrive è come si dice una persona comune un cittadino della strada , non sono un poliziotto, ma mi sta a cuore la sicurezza del nostro Paese e dei suoi cittadini. Sto seguendo sui social e su qualche mezzo di informazione, troppo pochi a dir il vero, la battaglia personale e purtroppo solitaria del Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli.

Sta facendo lo sciopero della fame da più di due settimane, nel silenzio assordante della stampa e quello che noto con dispiacere senza l’appoggio degli altri sindacati di Polizia, coloro che dovrebbero almeno tutelare e difendere i diritti dei poliziotti loro associati. La battaglia è per denunciare la debilitazione dell’apparato sicurezza e sulla grave censura e repressione che si vuol intraprendere contro chi sta denunciando le condizioni disastrose delle forze dell’ordine in genere, condizioni palesemente veritiere e constatabili anche da chi come me non è del settore, ma è un semplice cittadino. Basta girare per strada e capire che le autovetture, spesso utilitarie e vecchie, nulla possono fare, ad esempio, per fermare un audi gialla con una cilindrata molto elevata.

Basta solo un po’ documentarsi per capire che i giubbotti, anti-proiettile in dotazione, oltre che essere “scaduti” come poi “certificato” anche dal conduttore di “Ballarò” non possono contenere armamenti moderni o utilizzati nei drammatici eventi di questi tempi. Le divise che si vedono passeggiando per strada? Una diversa dall’altra, veramente lontane dall’essere “uniformi”. Oggi, in un momento storico così delicato, invece di cercare una soluzione alle gravi carenze denunciate, si preferisce invece cercare di mettere un bavaglio a chi le denuncia. Metodi oscuri questi, roba da altri tempi, una repressione che mi indigna e allo stesso tempo spaventa.

Da cittadino vorrei che si ricorresse ai ripari, non che si colpisse chi cerca con le sue battaglie di migliorare il servizio per i cittadini anche mettendo a rischio la propria vita per uno stipendio tra i più bassi d’europa . In questa triste vicenda ci sono poi due altri aspetti veramente squallidi: la risposta data al “Question time” dell’altro giorno su quanto sollevato da alcuni soggetti politici in merito alle presunte false denunce da parte dei poliziotti.

Durante il “Question time” il sottosegretario agli interni dice “mostrando ai giornalisti materiale obsoleto e deteriorato in dotazione alla polizia di Stato” smentendo di fatto clamorosamente quanto sostenuto dal Capo della Polizia che nell’imputazione che ha costato al poliziotto la sospensione al servizio, sosteneva che era stato “mostrato equipaggiamenti non più in uso alla polizia di stato.

L’altro aspetto vergognoso è il silenzio degli altri sindacati di categoria, che al di là di una comprensibile ma non condivisibile contrapposizione, mostrano così (non) facendo un forte disinteresse per i poliziotti e le loro condizioni forse per compiacere all’amministrazione pubblica o peggio alle linee guide imposte dai partiti di riferimento, svendendo di fatto i poliziotti e svilendo l’essenza nobile del significato “fare Sindacato” e cioè tutelare in tutto e per tutto i “difensori della gente onesta “.

Bravo Gianni Tonelli sta “debilitando” e mettendo a rischio il suo fisico per tutti noi. Io sto con la verità e quindi sto con lui senza se e senza ma . Ai vertici della politica , dal presidente Mattarella al ministro Alfano a tutti i politici che legiferano chiedo di ascoltare questo servitore dello Stato che ci rappresenta tutti noi cittadini e che sta mettendo a repentaglio la sua salute per una causa giusta ; la sicurezza di tutti noi !!

Claudio Visintin