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Pokemon Go, toccasana per la società attuale: tra interazioni sociali e gite all'aria aperta

"Pokemon go" è la nuova moda che sta spopolando da ormai un po' di tempo a livello mondiale.

Cittadini di tutto il pianeta accomunati dalla voglia di catturare quanti più mostriciattoli possibile, farli evolvere e vincere avvincenti gare (ed un americano, a quanto si apprende dalla stampa, è già riuscito nella "titanica" impresa di "catturarli" tutti, molti complimenti).

Non sono mancati gli scontri tra coloro che guardano positivamente a questa esperienza e quanti, invece, si oppongono strenuamente.

Da dire che il gioco stesso "obbliga" l'utente (detto anche "cacciatore di Pokemon") ad uscire di casa: solo così è possibile riuscire nella propria missione, essendo questi simpatici animaletti sparsi un po' ovunque, ed appaiono a sorpresa men che uno se l'aspetti.

Ed è proprio questo il primo aspetto positivo, l'essere obbligati a girare e camminare per la propria città, paese o comune. Passeggiare fa bene, si respira aria buona e si fa movimento: insomma una manna dal cielo in una società sedentaria come quella attuale.

Altro aspetto da prendere in considerazione è la questione interazione sociale. Non mancano le "scuse" ed i motivi per approcciarsi ad altri appassionati che, nelle vicinanze, cercano a loro volta gli animaletti. Momenti di confronto "live", di scambio di idee e di informazioni. Proprio questo è un'altra delle caratteristiche meno presenti nella società di oggi: ci si scambia troppi sms, messaggi Whatsapp, chat sui social network ma manca sempre di più il contatto umano, le interazioni faccia a faccia, che grazie a questo strumento vengono incentivate .

Altro punto positivo e l'enfatizzazione del "gioco di squadra" e collaborativo. Le diverse esche (per facilitare la cattura degli animaletti ndr.) impiegate da un utente, possono essere utilizzate contemporaneamente da un altro, che per restituire il favore ed aumentare la potenza stessa, può usarne un'altra esca nelle immediate vicinanze, facilitando così ulteriormente "l'arduo compito".

Nulla di strano che l'inventore di questa applicazione boom sia stata la Nintendo, una delle prime, se non la prima, ad aver lanciato sul mercato una consolle (la Wii) che incentivava i movimenti degli utenti, spostandoli dalla classica poltrona del giocatore medio, per farlo interagire direttamente al gioco, rendendolo protagonista in prima persona con movimenti e gesti che aiutava l'esercizio fisico.

Da considerare che tale applicazione non sarà un punto di arrivo, ma una tappa intermedia nello sviluppo di nuovi applicativi, di nuovi giochi che rendano l'utente sempre più protagonista in prima persona.

C'è sempre più voglia di partecipazione e di coinvolgimento fisico, in primis nei videogiochi.

Luca Marsi

Sociologo


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