Segnalazioni

"Il Parco del Mare è davvero una priorità?", la riflessione di un lettore

Gentile redazione,

ho seguito dai giornali e siti internet gli sviluppi del progetto del Parco del Mare. Non entro nel merito della bontà dell'opera certamente meritevole di attenzione e degli intenti dei promotori ma rimango perplesso davanti all’ingente quantità di denari pubblici che la regione Friuli – Venezia Giulia dovrebbe sborsare a fronte di un’opera faraonica nell’estensione e soprattutto nel preventivo di spesa. Invito i politici locali a voltarsi e spostarsi di poche decine di metri dal sito previsto per la costruzione del nuovo acquario e ammirare con occhi lungimiranti l’edificio liberty del Museo – Stazione di Campo Marzio i cui lavori parziali di ristrutturazione della parte museale sono conclusi ma lasciano a metà un progetto interessante e soprattutto integrato nella storia, nella cultura e nel tessuto urbano della città di Trieste con tangibili prospettive di crescita turistica. Il turismo ferroviario ha conosciuto infatti negli ultimi anni un inatteso sviluppo e numerosi treni storici percorrono ormai tutta la nostra penisola offrendo uno stimolante intreccio di cultura e sviluppo economico. Un turismo ben conosciuto dai cittadini nord europei che spesso scelgono il treno per le loro vacanze supportati sempre più da una politica europea volta all'integrazione ferroviaria e alla promozione di mezzi di trasporto più sostenibili e meno impattanti.

Vorrei ricordare a titolo di esempio l'estensione del sistema ferroviario montano della Svizzera, fiore all'occhiello della proposta turistica elvetica, o i treni storici tedeschi che spostano ogni anno migliaia di persone anche verso il nostro Paese. Per citarne alcuni il “TEE Rheingold” treno a lunga percorrenza degli anni ’60 che, ristrutturato, propone oggi tra gli altri anche viaggi verso i laghi Maggiore e Garda o il “Classic Courier” che con eleganti carrozze da Berlino raggiunge Capodistria utilizzando la ferrovia Transalpina… sì proprio la linea che faceva capo alla vecchia stazione di Sant’Andrea / Campo Marzio! Un appello a tutte le istituzioni coinvolte: non lasciate a metà i protocolli d'intesa firmati anche dal sindaco Dipiazza nel 2017, non dimenticate il lungimirante lavoro della Fondazione FS che da anni promuove il turismo ferroviario e non abbandonate gli sforzi delle decine di volontari che hanno permesso al ricco patrimonio del Museo ferroviario di sopravvivere fino a oggi. La Stazione – Museo di Campo Marzio e la linea ferroviaria Transalpina si meritano, tra i progetti di sviluppo regionale, un occhio di riguardo perché rappresentano un unicum non soltanto in Italia ma nell'intero continente. Di acquari e parchi del mare ce ne sono tanti. Andrea Calligaris


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