Segnalazioni

Mie riflessioni …..” La società dei magna …. magna !”

Mi sono chiesto cosa sia cambiato, o possa cambiare, dopo il voto del 4 dicembre scorso. Ci ho pensato a lungo e mi sono sforzato di trovare un barlume di speranza, una flebile fiammella di conforto che ci conceda di sperare in un domani migliore, che il futuro non ci spaventi, che il panico non ci renda inabili. Tutto inutile, non ho trovato nulla che potesse giustificare un minimo, anzi minuscolo, ottimismo. Credetemi se dico ciò, sono un uomo comune della strada , un uomo che ha duramente lavorato nella vita per poter mantenere la mia famiglia. Ora a distanza di 35 anni l'Inail mi ha riconosciuto malattia professionale causa le famigerate placche sulla pleura dovute all'amianto ….,NON CI SI PUO' AMMALARE PER FAR VIVERE SOSTENERE CON IL PROPRIO ONESTO LAVORO LA FAMIGLIA , LA SALUTE NON HA PREZZO !! La cruda verità è che siamo oppressi, non governati, da una casta corrotta e corritrice al soldo di poteri forti sovranazionali . Noi tutti come singoli individui non abbiamo alcun valore, la nostra volontà non conta nulla, oggi meno che in qualsiasi altra epoca. Dire che stiamo assistendo all'affermarsi del neo feudalesimo è minimizzare la reale portata del potere. A mio avviso si tratta di essere costretti allo stato di schiavitù a tutti gli effetti. Ero convinto, e lo sono ora più che mai, che qualunque fosse stato il risultato del voto del referendum nulla sarebbe cambiato, anzi di più sono convinto che tutto fosse stato previsto per fare in modo che qualsiasi fosse il risultato delle urne tutto restasse immutato. Se qualche cosa sembrerà cambiare sarà solo una formale apparenza, una presa in giro, un modo per tenere, sempre e comunque, il popolo aggiogato, privo delle libertà più basilari. Il popolo va tenuto in stato di indigenza, anzi affamato affinché, costretto a combattere la battaglia quotidiana per la sopravvivenza, non si interessi di politica e neanche si accorga di come viene calpestata la sua volontà e di come viene cancellata la libertà e i diritti civili. Meno risorse, meno servizi, meno assistenza, meno di tutto per noi italiani per permettere ai soliti maneggioni, agganciati ai politici, di trarre il massimo profitto. Fatevi un giro nei supermercati e vedrete i carrelli semi vuoti . In verità, da numerose fonti, apprendo che gli italiani che vivono in uno stato di estrema indigenza sono ben oltre i 20 milioni. Nostri fratelli che hanno perso qualsiasi speranza, che sopravvivono a loro stessi, torturati dalle voci dei loro figli che chiedono pane. E questi sono i più forti fra di noi. Quanti non sono stati, o non saranno, abbastanza forti e decideranno di uccidersi pur di salvare almeno una piccola parte della loro dignità. Cosa possiamo fare per capovolgere questo terribile stato di cose? Nulla di nulla! Nulla, almeno finché continueremo a parlarne, a discuterne come se fosse una partita di calcio, a stringerci le braccia al petto in segno d'impotenza. Solo ribellarsi può ridarci speranza e dignità, solo rifiutare la schiavitù può farci sentire il profumo della libertà. Solo chi non ha più niente da perdere non ha paura di nulla. Claudio Visintin