Segnalazioni

"Il Governo italiano discrimina la donna straniera che decide di venire in Italia"

Arriva la bella stagione, arrivano tanti pensionati stranieri. Italia, amore a prima vista! Ci trasferiamo qui? Ma è cosi facile? Il governo italiano è l'unico paese dell'Unione Europea che discrimina non solo gli Italiani all'estero, ma anche la donna straniera sposata che decide da sola di trasferirsi in Italia. Dopo un anno di permanenza da noi, deve iscriversi all'Anagrafe solo col cognome di nascita, non da separata, laddove all'estero e legalmente, ha tutti i documenti con cognome da nubile, inclusa l´automobile. Ciò comporta una serie di problemi insormontabili, come passaggi di proprietà, eredità, compravendite e lavoro.

Per una donna sola, senza compagni, parenti e amici, l'uso dell'automobile, per motivi di sicurezza, è indispensabile. Non può registrarla col nome da nubile, come risulta già nel suo paese, giacché una dichiarazione tale è considerata falsa con denuncia penale fino a due anni di carcerazione. Che fare? Si rottama? Costretta ad acquistarne una nuova, deve farlo col nome da celibe rifacendo tutti i suoi documenti. Ma non finisce qui. Le compagnie italiane di assicurazioni riconoscono solo quattro anni di guida responsabile, se dimostrata, e conciano lo straniero con una retta ridotta da 1200 eu a 850 eu all anno, come per un diciottenne italiano alle prime armi. Guai ad un'automobile parcheggiata illegalmente! La multa non basta.

L'autovettura viene rimossa, con spese non indifferenti! Fustigata in tutti modi, l'ex cittadina italiana che ha sposato uno straniero e ne ha acquisito la cittadinanza , è obbligata comunque dallo Stato italiano, veloce nel rimuovere la cittadinanza italiana, (ciò succedeva negli anni Settanta) a riferire tutti i suoi spostamenti all AIRE, pur essendo cittadina straniera e,come tale, avendo vissuto e lavorato all'estero tutta la vita. Non può iscriversi ad un partito politico, fondare un comitato o associazione, fare una denuncia o qualsiasi atto di fronte ad un pubblico ufficiale col nome che porta o dichiarazione di falsa identità!

Chi è costretto da tutte queste regole becere ad abbandonare l'Italia e a riiscriversi all´estero, perde immediatamente i servizi della sanità ma continua a pagare IMU e TARI per tutte le sue proprietà sfitte. Solo doveri, nessun diritto, ma tanta discriminazione per quelle donne straniere o emigrate, che hanno dovuto scegliere di emigrare o che hanno commesso il "delitto" di aver sposato uno straniero e che desiderano trascorrere i loro ultimi anni nel paese di origine o in un paese di loro scelta come l´Italia. Per i migranti in Italia nessun limite, nessuna legge, nessuna regola: immediatamente sanità gratis, inclusa dentistica e oculistica, nomi e cognomi fittizi accettati, solo diritti, niente doveri. Ma non dovrebbero vigere anche in Italia le leggi della Comunità Europea? E poi volete i pensionati stranieri in Italia?

G. Corica.


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