Segnalazioni

I "Signori delle patenti", la segnalazione di una lettrice

I Signori delle patenti. A Trieste nel giro di un anno diventerà rarissimo vedere un ultraottantenne alla guida di un autovettura, in quanto l’iter della CML (Commissione Medica Locale) per il rinnovo delle patenti di guida di via Farneto, si è ulteriormente inasprito dallo scorso settembre, non si sa per quale motivo. Per chi non lo sapesse, la suddetta CML si occupa per la maggior parte di rinnovi di patenti per ultraottantenni, che sono obbligati a presentarsi in tale sede per le pratiche e le visite richieste, prendendo l’appuntamento anche quattro mesi prima della scadenza, per poter rinnovare in tempo prima della data di scadenza della vecchia patente.

In questi mesi si ha il tempo di eseguire le visite cardiologiche, oculistiche (se le fai in sede ti bocciano sicuramente perché hanno la strumentazione obsoleta per eseguire gli esami richiesti), respiratorie e saltuariamente neuropsicologiche, naturalmente tutte a pagamento e a carico del richiedente. Arrivati alla data fatidica della visita in CML se tutto va bene rinnovano la patente, ma se hanno qualche dubbio, fanno fare altri esami esterni (es. la visita neuropsichiatrica), con prenotazioni al Cup, che fanno aspettare anche più di due mesi e nel frattempo non si può guidare, perché la patente scade proprio in quei giorni.

Non è infatti possibile la proroga della guida dopo aver passato la visita della CML (la motorizzazione civile conferma). Quando si porta in sede la nuova documentazione, si aspetta una settimana circa e poi, solo se si chiama, viene comunicato l’esito del riesame. Qualche anno fa era successo un incidente mortale nel quale un pedone fu investito da una vettura che era guidata da una persona che aveva rinnovato la patente qualche giorno prima presso la CML, per cui era finito sotto inchiesta anche il medico che aveva fatto idoneo alla guida l’autista-investitore. Da quella data sembra che i controlli si siano fatti giustamente più rigorosi, è stato sostituito anche il medico incriminato con un altro che, pur di non incorrere nello stesso sbaglio, preferisce bocciare un autista in più, piuttosto che uno in meno, così si scarica da ogni responsabilità.

Dallo scorso settembre però, quasi tutti gli ultraottantenni vengono mandati a fare la visita neuropsicologica obbligatoriamente in una struttura pubblica (non è valida una struttura esterna privata) che si esegue presso il distretto di appartenenza, al fine di valutare il livello di demenza senile raggiunto. Questa sede viene sovraccaricata di visite da eseguire, per cui si prolungano i tempi di attesa (minimo due mesi), e siamo solo agli inizi, poi aumenteranno col tempo, viste le decine di visite mensili scaricate dalla CML presso i distretti, che non sono mai stati attrezzati per una tale mole di lavoro, ma solo per poche visite saltuarie al mese.

La ciliegina sulla torta è avvenuta nella seconda settimana di dicembre, infatti i test neuropsicologici previsti dalla visita, che erano già abbastanza difficili da superare, ora sono aumentati di numero con ulteriori test quasi impossibili da superare, perché li sbaglierebbero forse anche i ventenni. Si può capire che i controlli debbano essere più severi di una volta, ma qui si è passati da zero a mille di botto, basandosi solo su esami cartacei a tavolino, senza vedere come effettivamente guida una persona in pratica, senza controllare se negli anni ha provocato incidenti o meno, senza un po’ di umanità nel rapportarsi con questi anziani, talvolta spiegando in malo modo con aria di sufficienza (qualcuno è anche gentile ma sono eccezioni).

I Signori delle patenti della CML (sembra siano due o tre dottori di via Farneto) decidono poi se sei abile alla guida o meno ed il loro giudizio è insindacabile: ma come è possibile che solo loro possano decidere della tua vita? Sono dei dottori mica dei magistrati!!? Non possono sbagliare anche loro? E se sbagliano chi li controlla? Chi paga? Sempre e comunque il solito tartassato cittadino.

In questo modo hanno lasciato a terra persone anziane che hanno guidato da una vita senza aver mai fatto incidenti, anche persone invalide il cui unico modo di muoversi era l’automobile e che ora si trovano bloccate in casa, in una società che non aiuta perché purtroppo molti servizi sono lontani, la pensione è piccola e non si possono permettere il taxi. Bisogna evitare di provocare gravi danni all’autonomia di soggetti in una civiltà ove l’uso dell’auto definisce grandemente il grado di libertà di un individuo. Sì certo, si potrebbe fare ricorso alla motorizzazione civile, che delega le Ferrovie dello Stato a fare una nuova visita (sempre a carico del richiedente per circa 250 euro), ma che non volendo assumersi la responsabilità, mandano gli interessati all’ospedale Gervasutta di Udine a fare il test Vienna, da cui nessuno ne esce vivo, neanche uno fresco di patente.

Si fa presente inoltre che gli ultraottantenni non si drogano, non si ubriacano fino a raggiungere i limiti del coma etilico e non si possono paragonare minimamente ai giovani, ai neopatentati ed agli extracomunitari, con patente di dubbia provenienza, che provocano sempre più spesso incidenti mortali ed investimenti pedonali, scappando poi per non pagare le conseguenze. Attenzione quindi, carissimi ultraottantenni mettetevi il cuore in pace, non si guiderà più, salvo rarissime eccezioni, tutto grazie ai Signori delle patenti, che decidono della tua vita….. ma lo Stato non dovrebbe vigilare? Si prega di non pubblicare il cognome della scrivente, ma di scrivere solo: Anna


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