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Coronavirus, le piscine del Fvg: "Siamo a rischio fallimento, la Regione eviti la catastrofe"

Mentre il paese inizia lentamente a ragionare su un progressivo ritorno alla normalità, c’è una categoria che non vede luce in fondo al tunnel: le associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti natatori pubblici. Si tratta di soggetti senza fine di lucro che negli anni si sono assunti oneri sempre crescenti: dalla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture, ampliamenti e ristrutturazioni, in alcuni casi addirittura la costruzione degli impianti stessi, offrendo contemporaneamente un servizio strategico per la cittadinanza.

Le piscine pubbliche

Una piscina pubblica è un presidio di sicurezza, salute e benessere del quale usufruiscono tutte le fasce della popolazione: gestanti, neonati, bambini e ragazzi, adulti, anziani, persone con disabilità fisiche e psichiche, temporanee o permanenti. Ricordiamo inoltre gli straordinari risultati sportivi ottenuti dalle società della regione nelle discipline natatorie: nuoto, nuoto di fondo, nuoto per salvamento, nuoto sincronizzato, pallanuoto, tuffi, con decine e decine di atlete e atleti chiamati a vestire le divise delle rappresentative nazionali e pronti a farsi valere nel corso dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020/21.

Un patrimonio che rischia di scomparire

Un patrimonio che rischia di scomparire: per la loro natura non lucrativa, le società concessionarie non sono in grado di affrontare periodi prolungati di inattività, e la perdita del trimestre statisticamente di maggiore richiesta di attività didattiche e la pressoché certa perdita o forte ridimensionamento dell’attività estiva ha già messo in grave sofferenza tutto il mondo del nuoto del Friuli Venezia Giulia. E il futuro si preannuncia ancora più negativo: la comunità scientifica è concorde nel prevedere che il completo superamento dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19 richiederà da 12 a 24 mesi. Ciò significa che per i prossimi uno-due anni le piscine o resteranno chiuse o apriranno con pesanti limitazioni all’accesso, con una riduzione delle presenze quantificabile nel 60-70% rispetto alla media.

Considerato che i costi fissi di un impianto natatorio sono sostanzialmente indipendenti dal numero dei frequentatori, la gestione delle piscine diventerà un’attività antieconomica, con il fallimento delle concessionarie e la chiusura degli impianti. Per scongiurare questa autentica catastrofe sportiva, sociale, sanitaria ed economica i gestori del Friuli Venezia Giulia auspicano da parte delle istituzioni regionali l’immediata attivazione di un tavolo di lavoro dedicato al settore dell’impiantistica sportiva in generale e natatoria in particolare, con lo stanziamento di risorse adeguate per consentire il superamento dell’emergenza.

TERGESTE NUOTO ASD Piscina di Altura (TS)
ARCA NUOTO SSD Piscine di Fontanafredda (PN) – Monfalcone (GO) – Pasiano (PN) - Spilimbergo (PN)
CENTRO NUOTO LATISANA ASD Piscina di Latisana (UD)
GORIZIA NUOTO ASD Piscina di Gorizia
GYMNASIUM SSD Piscina di Pordenone via Turati – Aviano (PN) – Water Age Cordenons (PN)
KUMA SSD Piscine di Codroipo (UD) – Manzano (UD)
MANIAGO NUOTO SSD Piscina di Maniago (PN)
NUOTO GEMONESE SSD Piscina di Gemona del Friuli (UD)
POLISPORTIVA SAN VITO SC Piscina di San Vito al Tagliamento (PN)
UISP NUOTO CORDENONS ASD Piscina di Cordenons (PN)
UNIONE NUOTO FRIULI SSD Piscina di Campoformido (UD)


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