Segnalazioni

Coop, «Bilancio in rosso da 10 anni», parola di ex revisore dei conti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Finalmente qualcuno si è mosso per mettere ordine nella dissennata gestione delle nostre coop. Dopo oltre 10 anni di bilanci disastrosamente in costante e crescente rosso ed aver depauperato oltre 40 milioni di patrimonio, aver accumulato quasi 40 milioni di perdite nette e messo in forse la solvibilità del prestito dei soci, oltre 110 milioni, siamo arrivati al dunque, alla tragica fine del cosiddetto “silenzio dorato” tanto pavoneggiato dal presidente delle nostre coop.

A nulla valsero i reiterati interventi alle assemblee annuali per l’approvazione del bilancio, sempre approntati a dimostrare la fallimentare conduzione societaria. Tutti assieme, allegramente, denigravano questi interventi ed approvavano incoscientemente i vari passivi annuali che aumentavano di anno in anno.

Vane si son sempre dimostrate le promesse di risanare entro l’anno seguente il bilancio e quelle di piani triennali che avrebbero riportato in attivo le vendite.

Di tutto questo marasma amministrativo i soci sono sempre stati tenuti all’oscuro e mai sentiti in assemblea straordinaria. Tanto meno ora che il fallimento è sancito inequivocabilmente
Ci si dimentica, come fatto finora, che i soci sono i padroni, i proprietari della cooperativa e non certamente il CdA che è eletto da essi. Invece pare di assistere ad una inversione dei poteri: il CdA comanda e dispone tralasciando sempre e comunque i soci da ogni informazione dovuta specialmente in caso di dissesto economico/finanziario/fallimentare.

Ora si nascondono dietro il dito licenziando il direttore generale che prendeva, mi pare, 300.000 euro all’anno, ma dove erano loro, il CdA con il presidente Marchetti in testa, tutti questi anni?
Come giustificano le 10 società fantasma aperte ad ogni fine dicembre in fase di Bilancio di Previsione negli ultimi anni, una per anno? 
Società che ricevevano ciascuna solo un immobile della Coop, non al valore di bilancio, ma ad un valore commerciale un bel po’ gonfiato!

Certo che in questo modo ogni bilancio passivo della Coop. veniva coperto fittiziamente dal surplus di valore della nuova società, che facendo parte del Bilancio Consolidato, portava in attivo quello della nostra sventurata Coop.  Un attivo tale solo sulla carta perché’ il passivo commerciale rimaneva inalterato. Cosa e come gestivano, controllavano, la nostra cooperativa questi 19 membri del CdA?  Dei quali il Pres. Marchetti ed altri 2 o 3 consiglieri assieme al Sig. Seghene, un outsider padre della direttrice della contabilità della Coop., erano alternativamente i soli consiglieri e presidenti di queste 10 società fantasma.

Il compenso, come appare dal Bilancio societario, variava dai 60 ai 90 mila Euro all’anno per produrre un bel niente o solo una relazione fittizia.
In 10 anni un esborso, inutile alla nostra Cooperativa ma evidentemente utile a qualcun altro ben identificabile, di quasi 600.000 euro doveva esser risparmiato vista la cronicità del rosso di bilancio se solo si avesse avuto a cuore la sorte dei depositi dei soci e dei dipendenti, in buona sostanza della vita delle centenarie Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli. 

Alla fine della vita societaria questi gestori fallimentari si son pure sognati di assumere 2 vice direttori a 150.000 euro all’ anno ciascuno con un benefit iniziale di una automobile ciascuno del valore tra i 46.000 e 60.000 euro, un tanto per spendere un pochino soldi non propri e sperperare 5 milioni di euro comperando le Latterie Carsiche ed aprendo là un semi vuoto punto vendita, Gran Duino.

In una zona altamente concorrenziale, con 5 o 6 ipermercati a soli km.5 di distanza, cioè a Monfalcone e Ronchi, per non menzionare il Super Conad di Sistiana. Denaro sprecato senza apparente motivo. Mi pare queste siano le domande da porsi e da fare a loro in un’ assemblea straordinaria che dovrebbe essere improrogabilmente  convocata per spiegare ai soci cosa avverrà dei loro risparmi visto che dal venerdì passato gli sportelli del servizio prestiti dei soci di Via G. Gallina  sono stati chiusi al pubblico senza informazione alcuna.

E cosa ne sarà dei 700 dipendenti, parte dei quali hanno pure investito i loro risparmi nel così detto “prestito dei soci”? E pensare che questa gloriosa Cooperativa per decenni si fregiò del titolo di Ente Morale.

Sergio Lorenzutti
gia’ sindaco supplente delle Coop di Trieste e revisore dei conti delle cooperative della Regione FVG


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