Segnalazioni

Regolamento scuole: "Gli stranieri rallentano l'apprendimento degli altri e si ghettizzano"

Comune di Trieste: l´opposizione non sembra considerare l´immenso sforzo degli insegnanti, non tanto di poter insegnare agli alunni stranieri ed italiani, ma quanto di poter mantenere quell'ordine indispensabile per poter solo cominciare a farlo. Grim, il PD, la saccente Anna Busi della CGIL che si immischia in faccende che non le competono, e Danielis, del Movimento 5 Stelle: "Ma nessun insegnante si è finora lamentato!".

Gli insegnanti, la classe più mistrattata, mal pagata, costantemente tra l'incudine e il martello, dirigente scolastico e genitori, al suo posto di lavoro così faticosmente ottenuto, ci tiene! Bocca chiusa quindi! I docenti sanno che ne basta uno di alunno, che, non comprendendo la lingua, si annoi e cominci a disturbare, per incitare anche gli altri a distrarsi.

"Gli alunni stranieri si ghettizzano"

Gli alunni stranieri rallentano considerevolmente l'apprendimento, proprio perché spesso, laddove superino una certa quota, si ghettizzano, seguendo l'esempio dei loro genitori. Gli insegnanti di queste classi miste affrontano una doppia sfida nella vita di classe quotidiana: devono insegnare agli studenti l´Italiano e allo stesso tempo prepararli per le altre esigenze del sistema scolastico. I giovani rifugiati sono raramente supportati individualmente nelle classi regolari. Vi sono molti casi difficili che richiedono un supporto linguistico, professionale e pedagogico significativamente maggiore, accanto, in alcuni casi, al supporto di un aiuto psicologico.

Si devono occupare di contattare i genitori stranieri che non mandano i loro figli a scuola. Si aggiungono quindi anche i compiti di assistenti sociali. Portiamo ad esempio la lunga esperienza del sistema scolastico tedesco che dagli anni sessanta tenta di integrare gli alunni migranti, con scarsissimo successo riguardo agli alunni musulmani. Finora l´unico mediatore presente in una classe tedesca mista ha tradotto i concetti principali della lezione ad una parte degli alunni stranieri. Ma di quanti mediatori culturali, considerando il numero di più lingue straniere, avremmo bisogno in ogni classe? In questo modo lo straniero recepisce solo una piccola parte della lezione, quello italiano subisce una lezione rallentata e limitata dagli interventi del mediatore. Abbiamo invece bisogno di futuri insegnanti qualificati, nel corso dei loro studi, nell´insegnamento in scuole miste, con una piccola percentuale di stranieri in ogni classe per una migliore integrazione.

Conseguenze

Tutti questi problemi sono già stati riscontrati da anni nei paesi germanici dove abbiamo da decenni asili con una maggioranza di stranieri, per i quali queste strutture sono gratis, e da dove i tedeschi devono scappare per rifugiarsi in costose scuole private o cattoliche, essendo così l´istruzione compromessa sia per gli stranieri che per i migranti europei. Addirittura in Germania si son formate di conseguenza scuole dove il 98% è turco, le scritte sono bilingui, le risse avvengono giornalmente nei corridoi, e parlo di alunni di tutte le età ed aumentano i corsi pomeridiani di recupero e sostegno per gli alunni migranti, con conseguenti costi per il contribuente. Gli insegnanti tedeschi hanno dovuto cambiare, in alcune materie, i contenuti del loro insegnamento per non offendere la sensibiltà musulmana e sicuramente in un paese cattolico come l'Italia, dove i crocifissi nelle aule sono stati spesso rimossi, c'è il rischio che anche essi vengano manipolati.

I genitori musulmani, convinti che vogliamo imporre la nostra cultura sulla loro, li tolgono dalla scuola andando ad ingrossare, da adulti non qualificati professionalmente, le fila dei riceventi l'assistenza sociale. Tre quarti degli alunni musulmani non finiscono nemmeno la scuola elementare. 

Proposte

Come risolvere il diritto all´istruzione di tutti i bambini, stranieri e non? Per cominciare l'alunno migrante dovrà seguire un anno solo di apprendimento dell´italiano, prima di entrare nelle nostre scuole dell'obbligo, dal momento che non conoscono la nostra lingua, hanno un altro alfabeto, ma, ancor più grave, sono spesso analfabeti . Un esempio di efficienza germanica: gli alunni stranieri che non riescono ad integrasi nella scuola tedesca, dopo aver ripetuto la classe più volte, vengono immessi, dopo un esame di commissione, con l´intervento anche di un insegnante della loro madre lingua che valuta la loro capacità di apprendimento e livello di istruzione, nella Sonderschule, la nostra ex Differenziale, ben accuditi,e da dove non escono più fino alla fine della scuola dell obbligo. Che cosa vogliamo tutti noi? L´integrazione e la formazione di futuri cittadini esemplari, o la "tragedia" per genitori e alunni di dover trasferirsi ad un´altra scuola, dove l´insegnante invece potrà accudirli nel modo migliore? Bene, anzi benissimo per la decisione del Comune di Trieste che tutela invece, con la riduzione al 30 per cento degli alunni stranieri nelle classi, sia loro che quelli italiani. Trenta per cento? Resta ancora molto da fare ,ma è un buon inizio!

Giuliana Corica