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Ovovia: cresce il fronte del no, dopo strada del Friuli un comitato anche a Opicina

Nasce il comitato NOvovia anche a Opicina-Campo Romano, dove verrebbe previsto un grande parcheggio per la stazione di monte, e dove la viabilità del quartiere verrebbe stravolta. Dopo quella nata a Gretta-Strada del Friuli, la protesta dei residenti si estende anche all’Altipiano. “Perché nessuno ci ha contattato? Come mai non c’è stato finora alcun confronto del Comune con la popolazione? Sarebbe comico che il recente convegno in Porto Vecchio, dove il Sindaco ed i progettisti del Comune hanno presentato dopo due anni l'idea, venga poi spacciato per un'occasione di confronto, quando i posti erano contati, e non si è neanche pensato ad una diretta online o alla semplice registrazione delle 3 giornate...".

Tutto sulla pagina Facebook

Con i due comitati, che sostengono la loro neutralità politica e che hanno oggi una pagina facebook comune “Trieste; cabinovia? anche no, grazie!", si vuole informare la popolazione sulle criticità del progetto, dando nel contempo maggior peso alla voce dei residenti più coinvolti. La pretesa di risolvere con l’ovovia i problemi della mobilità quotidiana per Trieste, il disboscamento di un tratto di bosco con caratteristiche preziose dal punto di vista botanico, la delicatezza degli interventi per alcuni piloni che si troverebbero in zone geologicamente instabili, l'evidente sottostima della imprevedibilità delle raffiche di vento nella “Città della Bora”, sono tuttavia solo alcuni degli aspetti sui quali tutta la cittadinanza, e non solo i diretti interessati dall'opera, dovrebbe porsi qualche domanda, sulla fattibilità dell'intervento, ma anche sulla sua efficacia nel poter dirottare quotidianamente tanti lavoratori e studenti sulla cabinovia e poi sui mezzi pubblici. 

Le critiche

"Quello che non torna sono anche i numeri indicati per giustificano un'opera che appare non rispondente alle reali esigenze di mobilità, e soprattutto non sostenibile economicamente, con il rischio di andare a gravare ben presto sulle tasche di tutti i cittadini". I neo comitati vogliono anche affiancarsi alle associazioni già coinvolte, con la consulenza di alcuni professionisti, per proporre possibili soluzioni alternative, con l'obiettivo non solo di non perdere il finanziamento già ottenuto, ma se possibile di incrementarlo con progetti che abbiamo una incidenza davvero tangibile. Gli obiettivi sono liberare la città dalle troppe auto, sgomberare i posteggi dalle Rive, arrivare gradualmente ad una maggiore pedonalizzazione. Traguardi che si devono affrontare comunque, ed essere contrari all'ovovia non vuol dire che non si deve ("non se pol") guardare ad un futuro più sostenibile.

Referendum?

Se tuttavia la Giunta comunale dovesse restare indifferente alle critiche ed ai suggerimenti, l'idea del referendum diventerebbe sempre più attuale. Punto Franco e Adesso Trieste sostengono già da tempo questa soluzione, ma "un comitato per il referendum dovrà formarsi in modo assolutamente trasversale e apartitico" è stato ribadito dai partecipanti all'incontro a Campo Romano. Presenti comunque all'incontro, in quanto anche residenti sul territorio interessato dall'intervento ipotizzato, i consiglieri comunale Giorgio Sclip e della Seconda Circoscrizione Roberto Mandler di Punto Franco, nonché Giulia Massolino e Federico Zadnich di Adesso Trieste.


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