Segnalazioni

ANVGD: una nave alla deriva

Il presidente della FederEsuli, Antonio Ballarin, tuona dalle pagine di TrestePrima contro l'ennesima protesta dei fornitori dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, della quale è stato presidente dal 2012 al 2014. Senza entrare nel merito della ricostruzione di come funziona un progetto finanziato dallo Stato (ne ho seguiti molti più di lui quando ero segretario nazionale dell'ANVGD), quello che lascia interdetti è che un'autrice di ricerche e di una pubblicazione voluta dall'associazione, sia stata tenuta all'oscuro del fatto che il suo volume è stato presentato, più volte e con grande enfasi. Nessuno si è premurato di avvisarla o di invitarla a parlare della propria opera! Ma ciò non deve stupire perché la mancanza totale di informazione e comunicazione (oltre ai debiti non pagati nonostante la vendita per 800mila euro dell'unico immobile associativo) è il segno distintivo di questa "nave alla deriva" che ora è passata nelle mani di Renzo Codarin, quasi a dare continuità ad una progenie di schettini.

E la vecchia gestione finanziaria dell'associazione prima del 2012, tacciata dal Ballarin come disastrosa, era l'esatto contrario: trasparenza, comunicazione, informazione, condivisione delle decisioni e, al momento in cui mi fu sottratta, in attivo. Lo possono testimoniare tutti i 40 comitati provinciali che sul territorio italiano rappresentano gli esuli giuliano-dalmati. Un risanamento era necessario? Ballarin è stato Delegato all'amministrazione dal 2009 al 2012: cos'ha fatto per 3 anni? Avendo dichiarato pubblicamente di non capire gran che di amministrazione, è stato... promosso a presidente, con conseguente inconcludenza e immobilismo dell'associazione. Per non citare poi "Difesa Adriatica", il mensile associativo che non esce più da luglio 2014, ultimo strumento di collegamento tra gli esuli, ormai scomparso nelle nebbie anch'esso senza alcun avviso ai lettori e ai soci.

Non è quindi un caso che la nuova dirigenza dell'ANVGD, di cui fanno parte anche personaggi che col mondo dell'esodo non hanno nulla a che vedere, ha già risposto e dovrà ancora rispondere alla giustizia per una serie di comportamenti che rappresentano una decadenza morale senza precedenti.

Intanto nessuno nell'associazione viene informato di nulla, un po' come l'equipaggio della Concordia nei confronti dei propri passeggeri. Colpito lo scoglio da una distratta dirigenza, la nave si sta irrimediabilmente inclinando. Le notizie sono confuse, imprecise. Qualcuno si è già buttato a mare, qualcun altro aspetta le scialuppe che non arriveranno, altri hanno indossato il salvagente. Il comandante è già sceso, invece di aspettare a mettere tutti in salvo. Qualcuno gli ha già telefonato per inveire e richiamarlo ai suoi obblighi. Ma lui è già al sicuro su uno scoglio, all'asciutto, con un computer e una carta di credito ancora funzionante: la salvezza.

Fabio Rocchi

Ex segretario nazionale ANVGD