Segnalazioni

ANVGD: il Ricordo che non ha Memoria

Come ogni anno, la Giornata della Memoria dell'Olocausto cade a pochi giorni dal Giorno del Ricordo degli Esuli giuliano-dalmati. Sarà per la vicinanza di calendario, sarà per un destino comune di persecuzioni, le due comunità si sono sempre scambiate messaggi di partecipazione reciproca. In particolare l'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia si è sempre distinta in questo ruolo istituzionale, sia nel sottolineare le similitudini della storia, sia per essere vicina alle sofferenze di un popolo. Ora non più. Dall'istituzione della Giornata della Memoria, per la prima volta la ANVGD quest'anno è stata assente. I suoi massimi rappresentanti sono rimasti nel silenzio.

Si potrebbe ipotizzare che la preparazione del Giorno del Ricordo li abbia distratti verso altri interessi. Eppure ormai tutte le componenti associative di base lamentano il silenzio anche nei loro confronti. La cinquantina di rappresentanze provinciali sono lasciate in balìa di loro stesse: non ricevono informazioni o indicazioni, non sono messe a conoscenza di alcuna decisione, non riescono nemmeno a contattare i dirigenti stessi e non hanno neanche ricevuto le tessere da distribuire ai soci. E lo storico periodico "Difesa Adriatica", ultimo strumento di collegamento tra gli Esuli, non esce più da luglio 2014: non si sa perché, non si sa se uscirà ancora, nessuno ha ricevuto comunicazioni, né tra gli abbonati, né tra i rappresentanti provinciali.

Un Ricordo che non ha Memoria, quindi, nell'accezione più estesa del termine. Un atteggiamento di cui Renzo Codarin e Antonio Ballarin non rispondono a nessuno.

Nei colloqui che quotidianamente ho ancora con le comunità degli Esuli con le quali collaboravo, a sentire questi due nomi, il commento più comune è "il nulla". Sconfortante, alla vigilia del 10 Febbraio.

Fabio Rocchi
ex segretario nazionale ANVGD