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Lupi in regione, come comportarsi? Le buone pratiche da seguire per una maggiore sicurezza

Da qualche anno il lupo è ricomparso spontaneamente in Friuli Venezia Giulia, come comportarsi e quali regole seguire per non correre rischi? Vi riportiamo alcune buone pratiche da adottare pubblicate dalla Regione

Il lupo grigio (Canis lupus Linnaeus, 1758), detto anche lupo comune o semplicemente lupo, è un canide lupino. È il più grande della sua famiglia, con un peso medio di 43-45 kg per i maschi e 36-38,5 kg per le femmine. Il suo mantello invernale è lungo e folto, di colore prevalentemente grigio variegato. Alcuni esemplari presentano anche mantelli bianchi, rossi, bruni o neri. Si tratta della specie dei Canis più abile nella caccia grossa cooperativa, come dimostrato dalla sua natura gregaria. Ciononostante, è ancora abbastanza vicino geneticamente agli altri Canis.

Il lupo apparve per la prima volta in Eurasia. È un animale sociale, il cui gruppo consiste di una famiglia nucleare. Il lupo è tipicamente un predatore. Inoltre, è uno degli animali più conosciuti e studiati. Su di esso sono stati scritti più libri che su qualunque altro animale selvatico.

Il lupo in Friuli Venezia Giulia

Da qualche anno il lupo è ricomparso spontaneamente in Friuli Venezia Giulia, arrivando dagli Appennini e dall’area balcanica. Come si legge su un post pubblicato dalla Regione, "attualmente la sua presenza è stabile in regione con almeno 4-6 branchi riproduttivi nell’alta pianura e nella pedemontana pordenonese, in Cansiglio, in Carnia e nel Tarvisiano, ma alcuni esemplari, non in branco e in cerca di nuovi territori e partner, sono stati segnalati anche in altre località". 

Gli esperti non considerano il lupo una specie pericolosa per l’uomo, ma è sempre bene non dimenticare che si tratta di un predatore, un animale selvatico che va trattato con prudenza e mai avvicinato. Ecco quindi alcune buone pratiche pubblicate dalla Regione Fvg per evitare di attirarlo vicino ai centri abitati, fattore che potrebbe innescare un pericoloso processo di cosiddetta “abituazione” della specie.

Buone pratiche da seguire

Ecco le buone pratiche da adottare nelle aree di presenza della specie direttamente dalla pagina facebook della Regione:

  1. Gestione dei rifiuti: i rifiuti organici di norma non devono essere accessibili, perché possono attrarre la fauna selvatica nei pressi delle abitazioni. È importante esporli all’esterno solo poco prima dell'orario di raccolta, in caso di differenziata “porta a porta” possibilmente al mattino, racchiusi in contenitori ermetici. I cassonetti comuni dovrebbero essere sempre chiusi.
  2. Animali da compagnia: l’aggressione o la predazione del lupo sul cane o sul gatto è rara, ma possibile. Si consiglia di ricoverare gli animali per la notte in locali chiusi. L’uso della catena è fortemente sconsigliato, soprattutto nei cortili o nei giardini accessibili. Il cibo per gli animali domestici non deve mai essere lasciato all’esterno. Durante le passeggiate è opportuno tenere il proprio cane al guinzaglio. Se il cane è al guinzaglio o comunque sotto il controllo di una persona, è poco probabile che il lupo si avvicini. Nel caso eccezionale di avvicinamento fino quasi al contatto, il cane va liberato. 
  3. Fotografia: evitare sempre l’utilizzo di esche alimentari o di altro tipo, come quelle odorose, per attirare gli animali allo scopo di realizzare fotografie e video.
  4. Cosa fare se incontriamo un lupo? Probabilmente si allontanerà da solo, ma anche in questo caso è bene ricordare che un lupo cucciolo o adulto non va mai avvicinato deliberatamente, nemmeno se sembra in difficoltà, né tantomeno “provocato” o confinato in aree dove non può facilmente scappare, come ad esempio un giardino chiuso.
  5. Se un lupo dovesse venire avvistato ripetutamente in prossimità di abitazioni, e non dimostrasse alcun timore per la presenza umana, è opportuno avvertire la stazione forestale competente per territorio.
  6. Anche chi possiede o gestisce allevamenti o stalle deve prestare la massima attenzione nelle operazioni di smaltimento dei rifiuti di origine animale e attenersi rigorosamente alle normative vigenti di settore. A fini preventivi, si ricorda che è attiva una linea contributiva per l’acquisto e l’installazione di opere di prevenzione dei danni da lupo: recinti mobili o fissi, dissuasori acustici o luminosi. Per quanto riguarda l’indennizzo dell’eventuale danno subito, è necessario presentare la denuncia dell’evento alla Regione entro 3 giorni dalla sua scoperta e inoltrare la domanda di contributo entro un mese. La stazione forestale competente per territorio fornisce la modulistica e l’assistenza per la compilazione e la presentazione delle istanze.

Qui il documento dedicato.

Fonte Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia


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