Politica

Sanità, Serracchiani: «Il vicepresidente del Fvg "imbavaglia" l'ex assessore Telesca»

«Contro la Costituzione si vuol far tacere chi la pensa diversamente»

«In Friuli Venezia Giulia con la Giunta di centrodestra torna a far capolino il bavaglio, lo strumento con cui si prova a far tacere le voci scomode o non intonate con chi guida il vapore. Ci ha provato il vicepresidente e assessore alla Sanità della Giunta Fedriga Riccardo Riccardi, intimando al suo predecessore nella giunta di centrosinistra, l'assessore Maria Sandra Telesca, di astenersi dall'esprimere opinioni politiche. Riccardi ha tuonato dalle colonne del Messaggero Veneto, sollecitando Telesca di «decidere se, lecitamente, vuole continuare a fare politica oppure lavorare». Così la deputata del Pd Debora Serracchiani rende nota l'interrogazione parlamentare che ha indirizzato al ministro dell'Interno, cui ha chiesto di «valutare se le dichiarazioni espresse dal vicepresidente Riccardi possano configurarsi come esplicita compressione della libertà di espressione delle opinioni personali, in contrasto con quanto previsto dalla nostra Carta costituzionale».

Per Serracchiani, infatti, le parole dell'assessore Riccardi appaiono «palesemente intimidatorie e lesive del diritto di opinione e di critica nella disponibilità di ciascun cittadino, come del resto sancito dall’articolo 21 della Costituzione che recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione», nonché dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, che all'art. 19 recita «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione».

La parlamentare interroga inoltre il ministro per sapere se «non ritenga che l'aver utilizzato il mezzo della stampa per rendere pubblica un'intolleranza diretta e personale rispetto all'espressione di opinioni divergenti dalle sue, non costituisca da parte del vicepresidente Riccardi un'aggravante della manifestazione di contrarietà a quanto prescritto dalla Costituzione».

Rilevando che «è evidente che ci si trova di fronte ad un caso delicato di utilizzo di una posizione apicale dal punto di vista politico-amministrativo, che pone una serie di interrogativi sulle potenziali conseguenze delle parole pronunciate dall’assessore in carica», Serracchiani chiede infine al Ministro se «tali esternazioni non si configurino quali implicite minacce, capaci di generare conseguenze sulle strutture cui l'assessore alla Salute è proposto, e non rappresentino un precedente estremamente preoccupante, di cui bisogna evitare il ripetersi».


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