Politica

Uti, Ciriani e Zilli: «Pronti a dare battaglia per mettere fine a questo scempio»

Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia/AN Luca Ciriani contro le decisioni della Giunta di posticipare a gennaio le discussioni sulle Uti. Indetta una riunione. Ciriani e Zilli (LN) «Serracchiani deve ammettere il fallimento di questa legge di riforma. Solo costi e burocrazie in più per i Comuni»

«Dall'incontro dei capigruppo è emersa la volontà della Giunta regionale di rinviare a gennaio la discussione sulle Uti. Un atteggiamento incomprensibile che andrà a peggiorare ulteriormente la situazione già critica». A intervenire è il consigliere regionale di Fratelli d'Italia/AN Luca Ciriani a margine della riunione dei capigruppo. «Serracchiani deve semplicemente ammettere il fallimento di questa legge di riforma e cancellarla immediatamente; ripartire da zero, sia in termini di confronto con il territorio che in Consiglio regionale, infatti, rappresenta l'unica soluzione a questo brutto pasticcio».

A tal proposito Luca Ciriani e Barbara Zilli, consigliere regionale Lega Nord hanno promosso un incontro a Trieste, nella sede del Carroccio, con l'on. Massimiliano Fedriga e i sindaci Renato Carlantoni (Tarvisio), Piero Mauro Zanin (Talmassons) e Andrea Pozzo (Pasian di Prato) in rappresentanza dei Primi cittadini che hanno presentato ricorso alla riforma delle Uti

«Non ci possono essere più margini né tecnici né politici di mediazione - commentano congiuntamente - con questa Giunta regionale sulla riforma delle Uti: o la presidente Serracchiani azzera immediatamente la legge, oppure la sfidiamo a nominare i commissari nei Comuni. In questo caso daremo battaglia su tutti i fronti, legali e politici, per mettere fine a questo scempio».

«Gli atti che si sono susseguiti in questi mesi - hanno concordato tutti i presenti - caratterizzati da rinvii, correzioni, retromarce, confermano il fallimento di una riforma che la Serracchiani vuole portare avanti contro gli stessi territori. Con un atteggiamento prevaricatorio ha esautorato i Comuni delle proprie competenze, con aggravi di costi e di burocrazia per i cittadini».


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