Politica

Giorgi (FI), mozione per intitolare via di Trieste al concittadino Geppino Micheletti

Il consigliere comunale di PdL/Forza Italia LorenZo Giorgi ha presentato una mozione per intitolare una via di Trieste all'eroico concittadino Geppino Micheletti

Il consigliere comunale di PdL/Forza Italia LorenZo Giorgi ha presentato  una mozione per intitolare una via di Trieste all'eroico concittadino Geppino Micheletti

«Il 18 agosto del 1946 - spiega Giorgi - è una domenica e a Vergarolla, la spiaggia di Pola, migliaia di polesani sono radunati per le gare di nuoto e l’anniversario della Pietas Julia, la società nautica cittadina, di chiaro orientamento patriottico. In quel momento gli eccidi e le foibe hanno già insanguinato Istria, Fiume e Dalmazia, ma da un anno a Pola un governo militare angloamericano protegge la città dai titini intanto che a Parigi le grandi potenze ancora discutono sul suo destino e ridisegnano i confini adriatici. Quel giorno, dunque, la popolazione assiste a una gara sportiva di forte valore filoitaliano, tantissimi sono i bambini, il caldo ha attratto nel bel mare istriano almeno duemila persone È lì tra loro che alle 14.10 un’esplosione gigantesca letteralmente polverizza decine e decine di corpi (i soccorritori dovranno recuperare i poveri resti sugli alberi fino a grande distanza). Sulla sabbia giacevano da mesi residuati bellici che però erano stati disinnescati e più volte controllati dagli artificieri inviati dalle autorità anglo-americane: «Ormai facevano parte del paesaggio, ci stendevamo sopra i vestiti o mettevamo la merenda al fresco sotto la loro ombra», testimoniano oggi i sopravvissuti». 

«Eppure -continua la nota - qualcuno aveva riattivato quegli ordigni per farli esplodere esattamente quel giorno. Oggi possiamo scriverlo senza paura di essere smentiti dai SOLITI INDEGNI negazionisti, che per decenni hanno parlato di 'incidente', perfino di autocombustione: a 70 anni dalla strage, due studi in contemporanea sono stati commissionati a storici super partes dal Libero Comune di Pola in Esilio (Lcpe, l’associazione che raccoglie tutti gli esuli da Pola) e dal Circolo Istria di Trieste, e le conclusioni cui i due storici sono addivenuti, pur divergendo su alcuni aspetti, concordano su un punto inconfutabile: fu strage volontaria.Chiara la matrice slavo-comunista impegnata nella pulizia etnica delle terre da sempre Italiane Ma il mio intervento di oggi non è solo per onorare le vittime di questa vergognosa strage; voglio ricordare un Triestino che quel giorno ha onorato la nostra città, se stesso e la sua professione. Il dott. Giuseppe Micheletti, detto Geppino, nato a Trieste il 18 luglio 1905, primario dell’ospedale Santorio Santorio del capoluogo istriano (nella rara foto mentre presta i primi soccorsi). Per tutti gli italiani di Pola l’eroica figura di Geppino Micheletti è legata all’episodio delittuoso . Moltissimi i feriti che vengono portati a decine ed in gravi condizioni all’ospedale dove il Micheletti presta le sue cure. Ben presto gli giunge la notizia che tra i morti nell’esplosione ci sono anche i suoi due figli Carlo (9 anni) e Renzo (6 anni) ed altri tre familiari che li accompagnavano».

«Affranto dal dolore e dalla disperazione - continua - , Micheletti continua la sua opera all’ospedale per 48 ore consecutive, fino alla cessazione dell’emergenza. Soltanto dopo si recherà a casa a consolare l’affranta madre dei suoi bambini, Iolanda Nardini, deceduta a Trieste nel 2007 all’età di 99 anni. Per questo suo encomiabile gesto di umana pietà ed elevata etica professionale il dott. Micheletti è assurto a simbolo degli alti valori morali e dell’altissimo senso civico della gente istriana ed il suo ricordo rimarrà indelebile nella memoria di tutti i cittadini di Pola».

«Credo - conclude -  che a quasi sett'antanni di distanza anche la sua città Natale debba dedicargli un ricordo indelebile; per questo oggi ho presentato questa mozione in Consiglio Comunale».

MOZIONE

IL CONSIGLIO COMUNALE

Premesso che il 18 agosto del 1946 sulla spiaggia di Vergarolla a Pola, un vile attentato terroristico con l'esplosione di diverse mine causò la morte di almeno 65 persone (quelle identificate), tra cui numerosi bambini, ed il ferimento di centinaia di nostri connazionali;

Constatato che all'ospedale "Santorio Santorio" del capoluogo Istriano lavorava, come primario di chirurgia, Giuseppe Micheletti, detto Geppino, nato a Trieste il 18 luglio 1905 e trasferitosi a Pola nel 1930 dopo la laurea in medicina;

Appurato che il dottor Geppino Micheletti, medico chirurgo, si distinse nell'opera di assistenza medica nonostante avesse perso nell'esplosione i figli Carlo e Renzo, di 9 e 6 anni, oltre alla sorella, al cognato ed alla nipotina. Infatti le cronache riportano che il dott. Micheletti continuò ad operare senza sosta per 48 ore consecutive senza mai lasciare il suo posto di lavoro;

Verificato che il 28 agosto 1946, dieci giorni dopo i fatti, il Consiglio Comunale di Pola ha conferito al dott. Micheletti una Medaglia di Benemerenza, mentre il 2 ottobre 1947 lo Stato italiano gli ha conferito la Medaglia d’Argento al Valor Civile e che un Monumento a ricordo è stato inaugurato nel giardino di Piazzale Rosmini a Trieste il 18 agosto 2008;

Preso atto che manca un anno al settantesimo anniversario di quella tragica giornata;

Tutto ciò premesso

IMPEGNA IL SINDACO

ad avviare le procedure previste per intitolare una via all'eroico concittadino Giuseppe "Geppino" Micheletti


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