Politica

Ferriera, il M5S chiede la revisione dell'AIA e una nuova ordinanza del sindaco

Mozione urgente a firma dei portavoce comunali del Movimento 5 stelle, Paolo Menis e Stefano Patuanelli

«È necessario rivedere l'AIA sulla Ferriera di Servola, ponendo dei limiti più stringenti di quelli attuali per quanto riguarda le emissioni di PM10 e il rumore, e fino a quando questo non si farà il sindaco si impegni a emanare una nuova ordinanza per limitare la produzione dell’area a caldo». È questa la richiesta contenuta nella mozione urgente a firma dei portavoce comunali del Movimento 5 stelle, Paolo Menis e Stefano Patuanelli. Il documento, depositato in Comune ieri mattina, rileva come l'AIA, concessa dalla Regione all'inizio dell'anno, non abbia di fatto migliorato la situazione a Servola, ma anzi sottolinea come l'Autorizzazione Ambientale sia carente sotto diversi profili, in particolare riguardo al rischio rumore e la qualità dell'aria.

Il riferimento è in particolare alla “contestata” centralina di via San Lorenzo in Selva, posta all'esterno della Ferriera e che invece viene da sempre ritenuta una centralina interna all'area industriale e per questo soggetta all'applicazione di limiti troppo generosi per quanto riguarda gli sforamenti di PM10: tra inizio gennaio e metà marzo quella centralina ha già registrato 13 superamenti della concentrazione giornaliera di polveri sottili.

«Da quando sono arrivati Arvedi e la Siderurgica Triestina – rilevano Menis e Patuanelli – la situazione non è affatto migliorata, così come non è migliorata dopo la concessione dell'AIA, che qualche verifica la impone, verifica che però non sembra spaventare la proprietà, che continua a chiedere proroghe su proroghe».

«Proprio per questo è fondamentale – continuano i due portavoce - che, proprio come prevede l'AIA stessa, la si riesamini, modificando tutte le parti del documento che pongono il limite obiettivo di qualità dell’aria per le PM10 a 70 μg/m3 come media sulle 24 ore da non superare più di 35 volte nei 12 mesi precedenti per la centralina di rilevazione posta a San Lorenzo in Selva, portandolo al limite di norma (D.Lgs. 155/2010) pari a 50 μg/m3. Un giro di vite è necessario anche per quanto riguarda i limiti di accettabilità del rumore indotto all’ambiente esterno che per legge (DPCM 01/03/1991) dovrebbe essere pari a 60 dB diurni e 50 dB notturni». 

«Nel frattempo – concludono i due esponenti del MoVimento 5 Stelle – attendendo queste modifiche all'AIA, chiediamo al Sindaco Cosolini di emanare una nuova ordinanza per limitare la produzione dell’area a caldo, sia in ordine agli sfornamenti giornalieri della cokeria che al tonnellaggio di ghisa prodotta in altoforno».


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