Shoah: Roberti, la forza delle pietre d'inciampo arriva fino a noi
Trieste, 21 gen - "Le pietre d'inciampo, nella loro semplicità,
hanno una forza incredibile. Non solo ti fanno ricordare quanto
accaduto nel secolo scorso ma riescono anche a portati alla
nostra attualità. Camminando per la città, si possono vedere e
conoscere, infatti, i luoghi dai quali davvero le persone sono
state deportate".
Questo il commento dell'assessore alle Autonomie locali,
Pierpaolo Roberti, che ha partecipato in piazza Cavana a Trieste
alla posa della prima delle ventuno nuove pietre d'inciampo per
ricordare altrettante vittime della Shoah.
Le 'stolpersteine', realizzate dall'artista Gunter Demnig, sono
state installate su iniziativa della Comunità ebraica di Trieste
in collaborazione con il Comune di Trieste e con l'autorizzazione
della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del
Friuli Venezia Giulia e si vanno ad aggiungere alle 29 già
posizionate nel capoluogo regionale tra il 2018 e il 2019.
"Queste pietre ti fanno immergere in quel periodo storico per
farti capire - sottolinea Roberti - quanto terribile sia stato e
quanto dobbiamo evitare che si ripeta in futuro".
Sono un "inciampo nella quotidianità per mantenere la memoria per
le future generazioni" ha ricordato Shai Misan, nipote di
Diamantina Israel Misan, nata a Trieste nel 1913 e deportata ad
Auschwitz dove trovò la morte.
"Inciampa e pensa, inciampa e dedica cinque secondi alla vita
degli altri" è stato l'invito che Shai Misan ha voluto rivolgere
a tutti i presenti e in particolare agli studenti del liceo
classico linguistico Petrarca di Trieste che hanno partecipato
numerosi all'iniziativa.
ARC/RT/ep