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Montagna: Zannier, regole stringenti per rendere i Gal più efficaci

Trieste, 20 giu - "È un errore profondo utilizzare i Gruppi di azione locale (Gal) come uno strumento di compensazione rispetto a iniziative che a livello territoriale non si è in grado di realizzare con altri programmi o con altre linee di intervento. I Gal non possono essere sfruttati, quasi fossero dei bancomat, per ottenere risorse aggiuntive, indirizzando i fondi in un senso o in un altro sulla base di interessi particolari. Agendo in questo modo il sistema finisce per inchiodarsi. Nella prossima programmazione serviranno regole più stringenti e maggiormente coerenti con le altre misure della Regione". Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, durante l'esame in II Commissione consiliare della delibera della Corte dei conti del marzo scorso dedicata al "Controllo sull'utilizzo dei fondi comunitari da parte dei Gruppi di azione locale (Gal) nel quadro della programmazione 2014-2020". Nel corso della seduta è stato sottolineato che la magistratura contabile analizza l'operato dei Gal in quanto partenariati pubblico-privati previsti espressamente dalla Commissione europea e inseriti nel Programma di sviluppo rurale (Psr) con una dotazione finanziaria obbligatoria da parte delle singole Regioni. "Relativamente alle problematiche riscontrate in questa Programmazione, per quanto concerne le strategie locali e i relativi pagamenti, la Corte dei conti - ha ricordato Zannier - ha apprezzato in modo chiarissimo la scelta di istituire un organismo pagatore di carattere regionale. Il meccanismo precedente infatti aveva finito per dilatare di molto i tempi di attuazione di queste misure". "I principali rilievi mossi dalla magistratura contabile - ha detto l'esponente della Giunta - riguardano invece la frammentazione delle azioni, le continue modifiche in corsa e la loro scarsa efficacia. Situazioni che non favoriscono certamente il raggiungimento di risultati adeguati". Nei primi anni 90 questo sistema, definito "Approccio Leader", era nato dando al soggetto di azione locale il potere di definire le linee di intervento e prevedendo un margine di manovra minimo da parte delle Regioni. Impostazione che ha prodotto in Friuli Venezia Giulia una situazione molto diversificata. "Alcuni Gal - ha rimarcato Zannier - hanno ottenuto buoni risultati anche per la loro capacità di lettura del territorio, mettendo in campo progetti coerenti con le reali esigenze e senza cambiare continuamente i bandi. Lo stesso non si può certamente affermare per altri Gruppi di azione locale". In seduta di commissione è stato ricordato che in Friuli Venezia Giulia l'Approccio Leader è stato impiegato in modo corrispondente alle finalità di questa misura. La maggiore libertà demandata ai Gal, che si sono dati la formula della società consortile a responsabilità limitata, ha generato però risultati non positivi soprattutto per quanto concerne la loro operatività. L'ampia discrezionalità di scelta sulle misure a questi territori marginali - la montagna e il Carso della nostra Regione - ha portato infatti a forti ritardi nell'attuazione di questi interventi. L'assessore Zannier ha concluso con una considerazione politica. "Alcune linee, già attuate, sono obbligatorie perché rispondo all'accordo preso con lo Stato per quanto concerne le aree interne. Misure che non possono essere lasciate in secondo piano a vantaggio di altre iniziative. Purtroppo in alcuni casi non si stanno rispettando i patti con la conseguenza, piuttosto grave, che i bandi finiscono per rimanere nel cassetto". "Dopo che sono stati superati gli iniziali problemi di carattere informatico, che hanno reso difficili i pagamenti, adesso il nostro obiettivo deve essere quello di definire le misure obbligatorie e portarle a realizzazione, tenendo conto - ha precisato l'esponente dell'esecutivo regionale - che la dotazione organica è sufficiente per tutte le azioni da realizzare". ARC/RT/al