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ECONOMIA: SERRACCHIANI, RIADATTARE IL SISTEMA ALLE SFIDE DI OGGI

Tolmezzo (UD), 18 dic - "Per il 2016 non abbiamo alibi perché quello che ci siamo impegnati a realizzare durante gli Stati generali della Montagna è stato predisposto; ora bisogna rivedere l'esistente perché le sfide di oggi richiedono il riadattamento dell'intero sistema". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani intervenendo oggi all'assemblea di fine anno della delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine, illustrando la visione e le strategie che la Regione sta portando avanti a sostegno del rilancio dell'economia montana.

Il periodo di crisi è stato difficile e, qui in montagna, particolarmente aggressivo ma "se guardo al 2016 - ha dichiarato Serracchiani - il termine che voglio utilizzare è fiducia perché, rispetto al recente passato, siamo davanti a una situazione in cui abbiamo messo in ordine gli strumenti e abbiamo una situazione ambientale esterna positiva che ci può consentire se non di correre almeno di camminare".

La presidente ha quindi ricordato la legge di Stabilità, approvata ieri, che si presenta con un "respiro espansivo" e i parametri positivi del Friuli Venezia Giulia riferendosi al rapporto debito/Prodotto interno lordo (PIL) al 2 per cento, rispetto a quello dello Stato che supera il 130 per cento. Ha espresso con convinzione la necessità di avere "contenuti e non più contenitori" perché i tempi sono cambiati e il sistema deve trasformarsi: "gli strumenti ci sono e non è un problema di risorse, fra Fondi comunitari, nazionali, regionali; il tema piuttosto è come utilizziamo quelle risorse e per fare cosa, qual è la vocazione del territorio" e solo dopo, secondo Serracchiani, una volta che si è decisa la strada, la Regione accompagna la vocazione di quel territorio, non ne crea le politiche industriali ma le sostiene e appoggia le iniziative che nascono.

Per Vittorio Di Marco capo delegazione di Tolmezzo, i settori più rappresentativi sono il cartario e il manifatturiero ma l'attenzione della delegazione guarda al potenziamento di comparti legati alle specificità del territorio: dal bosco-legno, alla pietra ornamentale, all'agroalimentare, fino al comparto dell'energia, dell'edilizia e della formazione tecnico professionale per rivitalizzare l'economia dell'area montana.

Il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon ha fornito invece una panoramica dell'andamento e sulle prospettive dell'economia: "vediamo una positiva risalita su alcune componenti dell'economia dopo un settennio di crisi segnato da un indice negativo per la produzione industriale", ha chiarito.

Sulla legge di stabilità 2016 ha poi espresso parere positivo: "apprezziamo - ha specificato - la norma che ridefinisce l'operatività del Consorzio per lo Sviluppo industriale del Friuli Centrale (ZIU) e apre il percorso di aggregazione lungo la direttrice verticale che comprende le zone industriali dell'Alto Friuli, Friuli Centrale e Aussa Corno, rafforzando l'asse infrastrutturale intermodale Nord-Sud a servizio delle imprese del territorio".

Per quanto riguarda le aspettative future, nell'area montana, sempre secondo Tonon, "immaginiamo il territorio della montagna, che ha sofferto più di tutti in questi anni, tra i protagonisti del percorso virtuoso di rilancio della nostra economia regionale".

ARC/LP/RM