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Gastronomia e romanzi polizieschi, gli Stati Uniti degli anni Trenta a tavola

Quinto appuntamento, organizzato da Slow Food Trieste, della serie "Gastronomia e romanzi polizieschi, tra letteratura, misteri, buona cucina e birre artigianali". Questa volta attraversiamo l'oceano, addentrandoci negli Stati Uniti degli anni Trenta, quelli del proibizionismo, della Grande depressione e quindi più tardi della Seconda guerra mondiale e del maccartismo, seguendo le tracce lasciate da una figura eccezionale come Rex Stout, autore della fortunata e irripetibile saga di Nero Wolfe.

Un'occasione per condividere una panoramica sulla detective story dagli anni Trenta ai Settanta del secolo scorso, una riflessione sul ruolo centrale della cucina nei romanzi di Stout e sulla grande articolazione della passione gastronomica di Wolfe. Il menù della serata è una libera interpretazione, non senza un appropriato sense of humour, delle ricette del The Nero Wolfe Cookbook da parte di Andrea Stoppari chef del Savoy.

Non mancheranno naturalmente alcuni presidi Slow Food (dal riso gigante Vercelli al pan di sorc, dal Canestrato di Castel del Monte alla Razza suina mora romagnola fino alla Mele antiche dell'Alto Friuli) da vari angoli della penisola italiana, che di certo non è assente nell'universo culinario di Stout, indizi piuttosti evidenti dell'intento di tenere bene al centro dell'attenzione il cibo vero, quello buono, pulito e giusto.

E da bere? Impossibile non ricorrere alla bevanda preferita di Nero Wolfe, la birra (in questo caso quella del piccolo Birrificio Maiella di Pretoro, Chieti), quasi un'ossessione per il detective, al punto che la sua entrata in scena fu proprio con le parole: "Where's the beer?"


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