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Sentinelle in piedi, si ricomincia a vegliare da Trieste a Verona

Comunicato delle Sentinelle in piedi: «Di fronte agli attacchi del pensiero unico, occorre resistere, nelle piazze. Si ricomincia a vegliare da Verona e Trieste
 
Tre anni fa le Sentinelle in Piedi sono scese per la prima volta in piazza. Quel primo coraggioso gesto è stato l’inizio di una resistenza popolare che ha dato visibilità e corpo ad un popolo che i media, la politica e la cultura volevano imbavagliare. A quella prima veglia ne è seguita una seconda, e poi una terza, una quarta, fino ad arrivare a 496 mobilitazioni in oltre 130 piazze italiane , decine di migliaia di Sentinelle sono uscite dall’ombra e hanno occupato con il loro nome e il loro corpo quel metro quadrato di piazza, quel metro quadrato di realtà che era loro affidata nella vita, una rete di amicizia è nata sulla testimonianza di una Verità che ci precede e che ci vuole uomini e donne, e che ci vuole liberi e così appassionati del destino dell’uomo e della nostra società da essere pronti a metterci la faccia.

In questi tre anni ci sono stati due grandi Family Day, centinaia di momenti formativi in tutta Italia, un risveglio senza precedenti di un popolo che non è disposto vedere la famiglia distrutta e l’essere umano ridotto a mero istinto. Le dispute di queste settimane sulla questione referendaria e le cronache di natura politica rischiano di ridurre l'orizzonte di ogni sforzo e di ogni iniziativa ad una dimensione squisitamente politica, che è certamente importante ma non l'unica in quanto  l'attacco al cuore dell’uomo in atto coinvolge ogni aspetto della nostra vita: culturale, sociale, educativo.

Ecco perché è quando mai urgente mostrare il nostro dissenso e farlo nella pubblica piazza. Dopo l’approvazione del testo sulle cosiddette unioni civili, c’è chi invoca la ripresa dell’esame del testo sull’omofobia. Non solo, un progetto di legge firmato dal Senatore Lo Giudice, il ddl 2402, si propone di multare e arrestare psicologi e psichiatri disposti ad aiutare i minori con attrazione indesiderate per lo stesso sesso, una vera e propria minaccia ad una serie di categorie professionali legate all’infanzia, che di fatto impedirà ai genitori di aiutare i propri figli nel caso questi presentino problemi legati all’identità o all’orientamento sessuale.

Il tutto mentre l’omosessualità è stata normalizzata per legge, il che implica che il gender sarà non solo presente, ma insegnato obbligatoriamente nelle nostre scuole, poiché tra i banchi siederanno  bambini violati nelle loro relazioni più intime perché cresciuti con “due mamme” o “due papà”. Come possiamo chiedere che il gender non venga insegnato se lo stato legittima le cosiddette famiglie omogenitoriali? Possiamo impedire che un bambino a scuola parli di ciò che vive a casa? Certamente no, ecco perché sarà sempre più difficile sottrarsi alla dittatura del pensiero unico. Ecco perché occorre mostrare il dissenso, dar corpo a un popolo che non è disposto a piegarsi a tutto questo.

Come? Scendendo in piazza e affermando pubblicamente – con la nostra presenza ferma e silenziosa - quello che il pensiero unico non vuole sentire, dire ossia che esiste un bene e un male, esiste una verità sull’uomo che nessuna legge potrà mai cambiare. Qualcuno forse, dopo tre anni di lotta e l’approvazione del testo sulle cosiddette unioni civili, che ha tra l’altro aperto le porte alla pratica abominevole dell’utero in affitto, potrà aver visto prevalere la rassegnazione, potrà aver sentito il peso della sconfitta, ma non è così. Non c’è sconfitta fino a quando anche solo una Sentinella porterà la sua faccia e il suo silenzio in una piazza, e si alzerà in piedi per dire che sbagliato è sbagliato, anche se diventa legge.

Tre anni di testimonianza, tre anni di amicizia, tre anni nelle piazze, e ancora molto su cui vegliare, oggi come ieri, le Sentinelle si alzano in piedi»
 
·       Domenica 11 settembre 2016 a VERONA in piazza Bra alle ore 16.00
·       Sabato 24 settembre 2016 a TRIESTE in piazza S. Antonio alle ore 18.00


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