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Laboratorio di scrittura creativa: al Miela l'evento conclusivo

Martedì 30 maggio 2017, alle 16.30, al Teatro Miela di Trieste, si terrà l’evento conclusivo del Laboratorio provinciale permanente di scrittura creativa 2016/2017, con il coinvolgimento di circa settecento ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e primarie, di lingua italiana e slovena. Il progetto, patrocinato dal Rotary Club di Muggia e sostenuto dall’Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste, vede come capofila l’Istituto Comprensivo Divisione Julia, ma hanno partecipato le scuole secondarie A. Bergamas, S. Gregorčič, N. Sauro, SS. Cirillo e Metodio, nonché le scuole primarie F. Dardi (I.C. Divisione Julia), G. Foschiatti (I.C. Valmaura), con il partenariato straordinario della scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII di Ormelle (Treviso).

Nel corso dell’evento di martedì, condotto dell’attrice Michela Vitali, i ragazzi presenteranno le proprie riflessioni sul tema del contrasto alle dipendenze. “Indipendente-mente” è infatti la parola chiave delle attività del Laboratorio 2016/17, nonché il titolo di un’ antologia multimediale realizzata interamente dai ragazzi. Il termine costituisce insieme un monito, un impegno e un augurio, forse il più bello che si possa rivolgere ai giovani: quello di mantenersi forti e liberi nelle vicende della vita. Come spiega il presidente del Rotary Club Muggia, Lorenzo Capaldo, «solo chi è saldo vola: sembra un paradosso ma, nel lungo e stimolante percorso di formazione che ha preceduto la scrittura e ha coinvolto contemporaneamente allievi, genitori e docenti, i ragazzi partecipanti hanno imparato l’importanza di coltivare l’interiorità e di impostare sane relazioni con gli altri per poter controllare l’esistenza e magari inseguire un sogno. Il viaggio parte infatti da dentro, dall’io che si apre agli altri con quello che ha da donare».

Proprio per questi motivi delle tre piste che definiscono le varie tipologie di dipendenze il Laboratorio ha avviato i propri lavori dall’analisi del rapporto “io-altro”, ovvero dalle storie che raccontano di gruppi, famiglie, branchi, bande, partiti, emozioni, fanatismi, discriminazioni, sopraffazioni. La seconda sezione è invece dedicata alla dipendenza da oggetti, beni materiali, tecnologia: la galleria di personaggi ossessionati dal lavoro, dal guadagno, dal cellulare, da Internet, dai media rappresenta al meglio la condizione alienata dell’uomo, oggi più che mai.

Infine la tappa conclusiva del percorso illustra cause, casi e conseguenze delle dipendenze nel senso più stretto e atteso: quelle da sostanze. In una sorta di viaggio verso la parte più vulnerabile e meno dignitosa dell’uomo, i giovani autori tratteggiano figure umane fragili, soggette a demoni tentatori e insidiose illusioni: ci sono il racconto della prima sigaretta, il dramma dell’alcolista, il canto disperato dell’artista tossicodipendente, l’ombra dell’autolesionismo. I canali espressivi, usati dai ragazzi sono molto vari: dalla scrittura creativa nelle diverse lingue (italiano, sloveno, inglese), secondo le forme del racconto breve, del fumetto, del testo poetico, della canzone, alla scrittura teatrale, dalla sceneggiatura, alla cronaca giornalistica. E la realtà sa offrire, tristemente, un’ampia gamma di spunti per la narrazione.

Il Laboratorio quest’anno offre il proprio sostegno alla Comunità di San Martino al Campo, guidata da Don Mario Vatta, ovvero rivolge l’attenzione al disagio nelle sue molteplici forme e manifestazioni. Nelle scuole coinvolte, che quest’anno ancor più numerose, si è avviata, in seguito agli stimoli offerti dalla formazione e dai laboratori creativi, una profonda riflessione sulla dipendenza che, tradotta in parole, immagini, drammatizzazioni, ha assunto la dimensione concreta e autentica della lotta per prevenire e segnalare il disagio.


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