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La paura della paura: strategie di controllo al Circolo della Stampa

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La paura è un’emozione universale, sperimentata da tutti, anche se in misura diversa, in relazione a situazioni, eventi, conflitti esterni o interni. Ogni individuo ha il proprio tallone d’Achille, la propria paura. Qualunque essa sia, non è mai troppo tardi per iniziare a cambiare l’atteggiamento che abbiamo nei suoi confronti. È questo l’argomento di stringente attualità, se solo si pensa a quante paure agitano oggi la nostra vita, che sarà affrontato mercoledì 7 giugno alle 17.30 dal professor Maurizio De Vanna al Circolo della Stampa (sala Paolo Alessi, primo piano, corso Italia 13). Dal punto di vista psichico la paura si manifesta attraverso una sensazione di allarme, di forte ansia, anche se è soprattutto il corpo che reagisce nella maniera più intensa: tachicardia, respiro corto e spezzato, senso di debolezza, o nei casi estremi, brividi, tremori, scariche di diarrea, fin quasi a raggiungere la perdita dei sensi.

Ma la paura, almeno entro certi limiti, è una nostra alleata: ci segnala pericoli e ci protegge da situazioni rischiose. Vincere una paura non vuol dire cancellarla ignorandola e neppure arrendersi impotenti ad essa. Se desideriamo veramente superare una paura, qualsiasi essa sia, dobbiamo inevitabilmente accoglierla come si farebbe con un ospite fastidioso ma necessario. L’accettazione è il primo passo. Poi con l’aiuto di un percorso psicoterapeutico è possibile trasformare questa prigione in un luogo protetto nel quale, ognuno può costruire o rinforzare quegli aspetti fragili, vulnerabili di sé, aspetti che non sono ancora pronti a relazionarsi e confrontarsi con il mondo. In questo modo la paura diventa un potenziale strumento di crescita e d’evoluzione per ogni individuo che intende mettersi in gioco e trasformare aspetti disarmonici di sé.

Quando vinciamo una paura, significa che ci siamo aperti a una nuova consapevolezza, che abbiamo fatto nostri quegli aspetti di noi stessi e della vita che non accettavamo, anzi che disdegnavamo con tanta energia.


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