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"Il Natale di Harry" alla Casa della Musica con Diana Höbel

Studio su "Il Natale di Harry" di Steven Berkoff con Diana Höbel.  Mancano quattro giorni al Natale ed Harry ha ricevuto sei bigliettini d'auguri. Soltanto.

L'anno prima ne aveva ricevuti dieci. Mancano quattro giorni a Natale ed Harry è solo. Se si eccettua la vecchia madre, dalla quale passerà la Vigilia: "Ma certo mamma che verrò. Come no...ma va'! No che non mi sento obbligato...t'ho detto che ne ho voglia!!" Come mai si trova in questa situazione? Non è chiaro. Come potrebbe esserlo?

Harry è l'escluso, il piccolo fiammiferaio che guarda dalla finestra il calore del focolare altrui. Il mondo di fuori che si attrezza al Natale "come ad una guerra, chissà da quante settimane si sono già fatto i loro programmi". Harry non sa combattere, nè programmare. E poi c'è il suo orgoglio, la vergogna di mostrarsi nel bisogno, come un disonore, il segno di qualcosa che non va, che non è andata, la colpa per un'inefficienza.

C'è un blocco, Harry è bloccato in una stanza, i giorni passano, la situazione non può durare in questo modo ed Harry, alla fine... "Il Natale di Harry" fa ridere; come tutti i drammi, fa ridere. Ho scelto di proporne uno studio in forma di lettura scenica, il 23 dicembre alla Casa della Musica alle 19.30, per vivere insieme un tragicomico rito collettivo. Per compiere che cosa, esattamente, ognuno lo sa per se stesso.

Tutto sommato, qualcosa deve morire, perchè a Natale si festeggi una nascita. Festeggiamo dunque insieme ad Harry questa santa ricorrenza, questo conto alla rovescia verso la sua nuova vita.


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