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"Il gene del diavolo": ne discute l'autore del libro il 4 maggio a Trieste

Il gene del diavolo. Le malattie genetiche, le loro metafore, il sogno e la paura di eliminarle

BOLLATI BORINGHIERI

L'autore ne discute con Anna Maria Zaccheddu

La malattia genetica è come una maledizione familiare, serpeggia tra le generazioni, scompare e ricompare. Mentre virus e batteri sono nemici esterni, identificabili, contro i quali si può combattere, i geni sono parte di noi: la malattia genetica è come un «diavolo in corpo». Oggi però possiamo intervenire in vari modi, non tanto per guarire i malati ma per diminuire l'incidenza del male nelle generazioni future. Grazie a diversi modelli di intervento, ben descritti in questo libro, in alcuni casi abbiamo ridimensionato malattie gravi come la talassemia, il morbo di Tay-Sachs e la fibrosi cistica.

Baroukh Assael ha lavorato all'Istituto "Mario Negri", è stato docente di Pediatria all'Università di Milano e Direttore del Centro Fibrosi Cistica di Verona. Ha pubblicato Il favoloso innesto. Storia sociale della vaccinazione (1996) e Il male dell'anima. L'epilessia fra '800 e '900 (1997).

L'evento fa parte della Manifestazione "La scienza pensata", proomosso dalla SISSE con il contributo del comune di Trieste


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