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I Miserabili di Victor Hugo inaugura la stagione 2018-2019 del Rossetti

““I Miserabili” di Victor Hugo con Franco Branciaroli e per la regia di Franco Però è la nuova importante produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con il CTB-Centro Teatrale Bresciano e il Teatro de gli Incamminati, che inaugura – martedì 16 ottobre al Politeama Rossetti di Trieste – la Stagione 2018-2019.

Un grande affresco storico ma anche l’attento ritratto di un protagonista monumentale, complesso come Jean Valjean cui l’interpretazione di Branciaroli dona umanità e fierezza. L’impianto scenico mutevole e i costumi accuratissimi, una compagnia armoniosa, sono gli strumenti attraverso cui Franco Però costruisce uno spettacolo ricco di suggestioni”.  “I Miserabili” di Victor Hugo, nell’adattamento di Luca Doninelli, per la regia di Franco Però, con Franco Branciaroli nel ruolo di Jean Valjean e con un eccellente cast d’interpreti è lo spettacolo inaugurale della Stagione 2018-2019 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Il sipario si aprirà dunque – martedì 16 ottobre alle 20.30 – sull’imponente allestimento prodotto dallo stesso Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, assieme al CTB- Centro Teatrale Bresciano e al Teatro de gli Incamminati, primo spettacolo del cartellone di Prosa. Dopo le repliche a Trieste, che si protrarranno fino a domenica 21 ottobre, lo spettacolo sarà impegnato in una lunga tournée che toccherà le maggiori città italiane. In scena, assieme a Franco Branciaroli un assieme di ottimi attori (spesso impegnati in più ruoli): Alessandro Albertin, Silvia Altrui, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos, Valentina Violo. Tutti – i creatori e gli attori – affrontano questo impegno con grande emozione: portare “I Miserabili” su un palcoscenico è infatti un’impresa sicuramente temeraria, e si trema davanti a «millecinquecento pagine – ha sottolineato Luca Doninelli, che ha accettato la sfida dell’adattamento – che appartengono non solo alla storia della letteratura, ma del genere umano, come l’Odissea, la Divina Commedia, il Don Chisciotte o Guerra e Pace».

L’idea nasce da Franco Però: «Un’importante induzione verso questa scelta – spiega – viene dal momento che stiamo vivendo nelle società occidentali, dove si assiste all’inesorabile ampliarsi della forbice fra i “molto ricchi” e i “molto poveri”, fra chi è inserito nella società e chi invece ne è ai margini. Dopo anni in cui, allo Stabile, attraverso la drammaturgia, abbiamo indagato il microcosmo della famiglia (“Scandalo” di Schnitzler, “Play Strindberg” di Dürrenmatt), apriamo ora lo sguardo al macrocosmo della società. C’è un’altra considerazione: il pubblico, a teatro, sembra sempre più attratto da operazioni legate alla narrativa. La narrativa sulla scena è un mezzo che permette anche di attrarre fasce non abituate a frequentare le platee, trattando argomenti dal valore universale… Naturale dunque guardare ai grandi romanzi. Poi subentrano le passioni, le vicinanze culturali che ognuno possiede. Io ho sempre frequentato soprattutto la letteratura francese (ha diretto più edizioni de “Lo Straniero” di Camus, tratto da uno dei più grandi romanzi del secondo Novecento), accanto a quella mitteleuropea: da qui “I Miserabili”, che – concordo con il recente parere di un critico francese – è forse il romanzo più famoso che esista in occidente, ma che pochissimi hanno letto per intero, tanto è imponente».

È però anche un’opera capace come rare di parlare al nostro tempo: «Non c’è stata una giornata delle prove – evidenzia il regista – in cui per sistemare una battuta, per cercare una parola non ci si sia imbattuti in concetti universali, pensieri che toccano il mondo di oggi, la nostra società, il pensiero francese di questi momenti… Un giorno mi suonava strana la battuta di uno dei giovani rivoluzionari e ho riguardato il romanzo, certo che ci fosse stato qualche aggiustamento drammaturgico: sembrava scritta nel ’68. Invece Luca Doninelli aveva preso esattamente la frase di Hugo, che continua a stupirci e impressionarci per queste sue assonanze con l’attualità, per la capacità di affrontare temi diversissimi, di mettere assieme momenti alti e momenti bassi (questa è un’altra sua grandezza)».

 Di seguito la distribuzione dei ruoli. Franco Branciaroli (Jean Valjean), Alessandro Albertin (Vescovo Myriel/Gillesnormand), Silvia Altrui (Cosette bambina/Gavroche), Filippo Borghi (Marius), Romina Colbasso (Cosette adulta), Emanuele Fortunati (Courfeyrac/Montparnasse), Ester Galazzi (Fantine/Baptistine), Andrea Germani (Enjolras/Gueleumer), Riccardo Maranzana (Thenardier), Francesco Migliaccio (Javert), Jacopo Morra (Combeferre/Babet), Maria Grazia Plos (Madame Thenardier/Magloire), Valentina Violo (Eponine). “I Miserabili” replica al Politeama Rossetti da martedì 16 ottobre a sabato 20 ottobre alle ore 20.30; domenica 21 ottobre va in scena la recita pomeridiana alle ore 16. Gi interpreti de “I Miserabili” saranno protagonisti di diverse iniziative in città: fra queste, nell’ambito del “Triestebookfest” il protagonista Franco Brancaroli e il regista Franco Però terranno una conversazione su “I Miserabili” sabato 20 ottobre alle ore 16.30 all’Auditorium del Museo Revoltella. L’ingresso sarà libero.


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