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Dinosauro Laura, a Sistiana il più grande esemplare di Prosaurolophus

La Cooperativa Gemina, che da anni gestisce e arricchisce di contenuti il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore e che in questi mesi ha presentato una serie di iniziative “indoor” alla Palazzina AIAT di Sistiana dedicate alla paleontologia, ha presentato questa mattina alla stampa una nuova iniziativa che troverà spazio da domani, sabato 8, e domenica 9 aprile, e poi nuovamente da venerdì 14 a lunedì 17 aprile. Come illustrato dal curatore Flavio Bacchia, torna in mostra a Trieste – Palazzina AIAT di Sistiana - l’enorme scheletro del dinosauro Laura, il più grande esemplare di adrosauro dal becco ad anatra mai rinvenuto negli Stati Uniti (apertura al pubblico dalle 10.00 alle 18.00). Laura - un Prosaurolophus, vissuto nel Cretaceo Superiore del Nord America, parente più giovane di Antonio, una sua pro-pro-nipote - era stata acquisita e lavorata nel 2010 dai laboratori della Zoic, ditta triestina specializzata nell’estrazione e lavorazione dei resti fossili, la stessa che alla fine degli anni Novanta aveva eseguito il delicatissimo recupero del dinosauro del Villaggio del Pescatore Antonio. Dopo essere stata presentata al sito del Villaggio nella primavera del 2014, Laura è stata oggetto di prestito in Musei internazionali: al suo rientro a “casa” si è voluto ripresentarla per alcuni giorni al pubblico triestino e regionale. Solo per sei giorni sarà, dunque, possibile poter osservare questo scheletro originale, lungo più di 11 metri: un’occasione per grandi e piccini di entrare nel mondo della Paleontologia ammirando un dinosauro spettacolare. Le Guide della Gemina illustreranno ai visitatori i passaggi, dal ritrovamento alla preparazione, le caratteristiche scientifiche, anatomiche e l'ambiente in cui vivevano questi fantastici animali, dando modo a tutti di ammirarne dal vivo uno scheletro originale.

Laura è il più grande dinosauro dal becco ad anatra mai ritrovato negli Stati Uniti e uno dei pochissimi esemplari che presenta tracce di pelle. È possibile che molti altri esemplari potenzialmente conservino parti di epidermide ma che la lavorazione, tesa ad estrarre dalla matrice le ossa solamente trascuri di verificare la presenza del tessuto. Il dinosauro proviene dalla formazione geologica detta Judith River risalente al Cretaceo Superiore, tra gli 80 e i 74 milioni di anni fa, ed affiorante nel Montana centrale. È importante storicamente perché da queste rocce Edward Cope estrasse i resti di alcuni dei primi dinosauri nel 1876.

Laura è stata scoperta durante lo scavo di una strada in Montana. Alcuni frammenti di ossa vennero alla luce quando ormai era ormai troppo tardi per un recupero integrale, e così la parte distale della coda del dinosauro è andata perduta sotto i lavori della strada. Lo scheletro si presentava contenuto in pesanti concrezioni ferrose, solamente alcune ossa erano perfettamente conservate. Tutti i reperti sono stati protetti con involucri di gesso prima dell’estrazione e successivamente trasportati come materiale grezzo presso il laboratorio triestino Zoic. Già dai primi test su Laura l’importanza del campione è risultata evidente, come evidente è risultata la difficoltà della preparazione. Alcune ossa, quali femori, piedi, mani, bacino e poche altre erano in condizioni eccezionali, con ottimo dettaglio. Le concrezioni di siderite invece erano di elevate durezza con le ossa più fragili della matrice: la pulitura ha quindi necessitato di una cura estrema e di elevate capacità tecniche per consentirne la conservazione dei dettagli significativi e la ricostruzione. Sono state necessarie 5760 ore di lavoro per estrarre le ossa dalla matrice, consolidarle e restaurare le parti mancanti dello scheletro. Una cura particolare è stata dedicata alla conservazione dell’impronta della pelle che copriva incredibilmente parte del corpo e delle zampe. Lo scheletro di Laura è stato assemblato e montato in una posizione molto simile quella che in dinosauro aveva assunto post-mortem. Si è voluto privilegiare questa soluzione naturale invece di procedure con il montaggio in posizione eretta o di corsa anche per mantenere in massima evidenza la presenza di impronta della pelle. Per essere facilmente trasportato il dinosauro è stato suddiviso in 8 parti, ognuna delle quali autonomamente carellabile e rapidamente assemblabile.


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