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"Sottratti", il 30 luglio a l'Ausonia il libro sul mondo degli affidi

Con Giuliano Rotondi, giornalista autore del libro Sottratti. Storie giudiziarie di famiglie negate e con l’avv. Pierumberto Starace. L’incontro è promosso dall’ALISTER, Ass. per la libertà di scelta terapeutica, e così spiega il Presidente Walter Pansini. "L'argomento è dei più scottanti e attuali: bambini sottratti alle famiglie o ai singoli padri e madri per i motivi più disparati. Spesso basta una delazione, una denuncia orale, un esposto per futili motivi e qualcuno si porta via il minore, che il più delle volte finisce in una struttura protetta.

E l'Italia pullula di strutture protette, case-famiglia, comunità di accoglienza laiche e religiose, ex orfanotrofi trasformati in "prigioni" di stato, edifici residenziali mascherati da bed and breakfast del disagio minorile. Poi ci sono i conventi e gli ex monasteri, le case del conforto, con tanto di telecamere e filo spinato. Insomma migliaia di sedi sociali tenute da associazioni, enti, sodalizi, Onlus, no-profit, fondazioni e ordini clericali, che ricevono dallo stato, a vario titolo, centinaia di milioni di euro".

Il giudice, Francesco Morcavallo, già nel 2013 denunciava su canale 5 l’affidamento illecito di minori con sottrazione immotivata ai legittimi genitori. Il magistrato esponeva chiaramente i drammatici percorsi che iniziano con la sottrazione alle famiglie e finiscono con quello che lui definisce l’ “internamento” (spesso per anni) negli istituti e nelle comunità governati dai servizi sociali.

Nel corso di una trasmissione di canale 5, il giudice Francesco Morcavallo denunciò “la facilità con cui troppo spesso i servizi sociali, su richiesta dei Tribunali dei Minori, strappano i figli ai propri genitori per mandarli in case famiglie”, ma inusitatamente le sue clamorose denunce pubbliche non ebbero seguito: si sono dovuti aspettare i fatti di Bibbiano, prima che si muovesse qualcosa, ma – data la gravita dei fatti – le reazioni politiche e penali sono ancora insufficienti. Infatti non si tratta di singoli reati ma di un sistema, con implicazioni e convivenze enormi. Quell’intervista fu ‘isolata’: incontrò un ‘muro’ tale che il giudice Francesco Morcavallo in data 6 maggio 2013 decise di dimettersi ed abbandonare la magistratura.


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