Economia

Ecco l'accordo sindacale per la chiusura dell'area a caldo del 23 dicembre

Il lungo testo è riportato integralmente come è stato fornito a TriestePrima dalle rappresentanze sindacali presenti alla conferenza stampa del 3 gennaio nella sede della Cisl di Trieste in piazza Dalmazia

Addì 23 dicembre 2019 presso il Ministero dello Sviluppo Economico le Parti di seguito costituite, dopo ampio ed approfondito confronto hanno raggiunto e sottoscritto la presente ipotesi di Accordo.

1. Costituzione delle Parti

Società “SIDERURGICA TRIESTINA srl” e “Acciaieria Arvedi spa” (anche “Arvedi” o “Gruppo ARVEDI” rappresentata dal dott Mario Caldonazzo, dott Gabriele Almi, assistiti dal dott Giampietro Castano 

ORGANIZZAZIONI SINDACALI nazionali e territoriali (anche “Sindacati”): FIM CISL rappresentata da Gianfranco Micchetti UILM UIL rappresentata da Guglielmo Gambardella FAILMS rappresentata da Cristian Prella USB Lavoro Privato rappresentata da Sasha Colautti - Rappresentanze sindacali Unitarie (R S U) dello stabilimento di Servola nelle persone di: Umberto Salvaneschi, Francesco Marzan, Loris Valenti, Denis Amoroso, Luca Muran.

2. Premesse

a) In data 7 novembre 2013, con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (d’ora in avanti anche MISE), è stato approvato il “Programma di cessione di complessi aziendali di Lucchini spa in A.S”. Contestualmente è stato evidenziato il diffuso stato di contaminazione dell’intero sito di interesse nazionale di Trieste e, in particolare, un diffuso stato di contaminazione dei suoli su cui insiste la Società “Servola spa”. E’ stato inoltre specificato che il rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) potrà essere disposto solo a favore di soggetto, selezionato a seguito di apposita procedura di evidenza pubblica attivata dal Commissario Straordinario, che sarà impegnato a collaborare nella azione di miglioramento ambientale e di bonifica e messa in sicurezza delle aree.

b) In data 30 gennaio 2014 viene siglato dal Governo, dalla Regione FVG, dalla Prov di Trieste, dal Comune di Trieste, dalla Autorità Portuale di Trieste e da “Invitalia spa”, un Accordo di Programma (“AdiP”) ai sensi dell’art 252 bis del Dlgs 152/06, “per la disciplina degli interventi relativi alla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale nell’area di crisi industriale complessa di Trieste”.

c) In data 6 ottobre 2014 il Commissario di Lucchini in A.S. viene autorizzato dal Ministro dello Sviluppo Economico ad assegnare al “Gruppo Arvedi” gli asset di Servola, comprensivi delle attività siderurgiche (ciclo a caldo e ciclo di laminazione), di produzione di energia elettrica e di attività logistiche. Il “Gruppo Arvedi”, nell’ambito del Piano Industriale di risanamento e sviluppo delle attività, si impegna a mantenere i livelli occupazionali esistenti (410 posti di lavoro).

d) In data 21 novembre 2014 l’”AdiP” del 30 gennaio 2014, integrato dai progetti esecutivi predisposti da “Invitalia spa”, viene sottoscritto anche dal “Gruppo Arvedi che pertanto assume impegni sostanziali per il miglioramento ambientale e della sicurezza nello stabilimento di Servola.

e) Con Decreto n 96/AMB del 27 gennaio 2016 la Regione FVG ha autorizzato il riesame, con valenza di rinnovo, dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) di cui al Decreto direttoriale n 201 del 20 febbraio 2008 per l’impianto Acciaieria Arvedi spa di Trieste.

f) Con lettera del 28 agosto 2019, la Regione FVG, dopo aver riconosciuto che “gli obblighi imposti a Siderurgica Triestina srl e legati al risanamento ambientale, come riportati nell’Accordo in parola (AdiP 21/11/2014 – ndr), sono stati quasi del tutto ottemperati”, ha rappresentato la volontà di “avviare la chiusura dell’”area a caldo” e l’intenzione di accompagnare il percorso con misure compensative finalizzate a realizzare la riqualificazione e riconversione dell’area e la contestuale occupazione della popolazione lavorativa eccedente”.

g) Nella medesima lettera di cui al punto precedente, la Regione FVG ha prospettato “la possibilità di considerare scenari produttivi diversi da quelli attuali. In questo senso, le strategie di sviluppo delle attività logistiche e portuali ricadenti nelle aree strettamente limitrofe allo (o parzialmente coincidenti con lo stabilimento siderurgico (con particolare riferimento all’area a caldo), annunciate recentemente dall’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale, potrebbero rappresentare un’utile ipotesi su cui ragionare”

h) In data 29 agosto 2019 “Arvedi”, con lettera indirizzata alla Regione FVG, “prende atto della volontà della Regione di arrivare alla chiusura dell’area a caldo e manifesta la propria disponibilità a discutere costruttivamente la proposta avanzata, in un contesto che tenga conto della necessità di recuperare gli investimenti effettuati e salvaguardare i livelli occupazionali”.

i) In data 21 ottobre 2019 - nel corso di un incontro presso il MISE al quale hanno partecipato le istituzioni ed i sindacati nazionale e territoriali direttamente interessati - è stato esplicitata la volontà di tutte le istituzioni di procedere “in tempi brevi” alla chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola. “Arvedi” ha di nuovo preso atto della richiesta e si è riservato di predisporre, in quanto a ciò sollecitato dalle Istituzioni, un proprio Piano Industriale che al tempo stesso risponda a criteri di economicità e di tutela della occupazione. I Sindacati hanno preso atto delle volontà istituzionali e conseguentemente aziendale. Su questo punto il Sindacato ha precisato che i tempi previsti dall’Accordo di Programma siano coerenti con i tempi necessari per la realizzazione di ogni fase.

j) In data 20 novembre 2019 è stato illustrato ai Sindacati, presso il MISE, il Piano Industriale predisposto dal “Gruppo Arvedi” per dare nuove prospettive industriali all’area di Servola dopo la cessazione dell’attività fusoria.

k) Azienda e Sindacati condividono la volontà di realizzare un piano di decarbonizzazione e riconversione dell’area a caldo di Trieste in una ottica di di sviluppo economico ed  industriale del territorio che consenta di aumentare la verticalizzazione a Trieste dei coils a caldo prodotti da Acciaieria Arvedi sito di Cremona.

l) L’azione svolta da “Arvedi”, a partire dal suo insediamento nell’area di Servola, ha consentito di incrementare l’occupazione rispetto a quanto previsto nell’Accordo di Programma (410 unità). Il delta di oltre 200 posti di lavoro /pari a circa il 50%) è stato realizzato, nel corso dei 5 anni dall’insediamento, con la importante realizzazione di impianti di laminazione (area a freddo) e con il potenziamento delle attività di logistica che hanno complessivamente comportato investimenti per non meno di 254 mln di €.

m) In data 19 e 23 dicembre 2019 sono proseguiti gli incontri tra le Parti presso il Ministero dello Sviluppo Economico per l’approfondimento sulle prospettive di piano e occupazionali per il sito di Trieste. 

3. Prospettive industriali del sito siderurgico di Servola

3.1. Le premesse sono parte integrante del presente Accordo.

3.2. Piano Industriale per la decarbonizzazione e riconversione dell’area a caldo di Trieste

3.2.1. Linee guida. Il Piano Industriale progettato a seguito della volontà espressa dalle Istituzioni di cessare la produzione di ghisa nello stabilimento di Servola, si basa sui seguenti presupposti:

Importante attività di Ricerca e sviluppo

Decarbonizzazione totale dell’area, comprensiva della centrale elettrica

Reindustrializzazione e riconversione industriale

Innovazione della organizzazione con riqualificazione delle competenze specifiche

Protezione dell’ambiente e garanzia della sicurezza.

Nel dettaglio

I presupposti qui richiamati sono orientati dai principi della “economia circolare”. La ricerca - costantemente attiva nel Gruppo Arvedi ed ora ancor più sostenuta -, sarà orientata al raggiungimento nei tempi più brevi possibili di risultati concreti nella direzione di “zero carbon footprint” con conseguente sempre minore utilizzo di materiali per la cui produzione si generano gas tossici

I quattro fondamentali pilastri del Piano Industriale

A. Chiusura della attività produttiva, smantellamento degli impianti e messa in sicurezza dell’area a caldo. L’attività sarà interamente svolta (e quindi finanziata) da “Arvedi”. Le operazioni di spegnimento degli impianti dell’area a caldo inizieranno tassativamente a partire dall’1 febbraio 2020 secondo procedure che dovranno essere preventivamente comunicate alle organizzazioni sindacali territoriali ed alle RSU.

B. Rilancio dell’attività logistica. Da realizzare anche attraverso una diversificazione dei mercati di riferimento (oltre quello siderurgico, ovviamente). Sono previsti lavori di consolidamento della banchina oltre all’acquisto di nuovi impianti di movimentazione in parziale sostituzione degli attuali.

C. Potenziamento dell’area a freddo. Sarà completato il ciclo produttivo attuale installando una linea di zincatura e una linea di verniciatura. Sarà inoltre analizzata la possibilità di installare anche una linea di ricottura continua; entro il primo incontro di monitoraggio l’Azienda illustrerà lo stato di avanzamento del progetto.

D. Riconversione della centrale di produzione di energia elettrica: sostituzione dell’attuale generatore di vapore alimentato da gas siderurgico, utilizzando un nuovo impianto che consenta l’utilizzo di Gas Verde certificato RECS. Sarà un ulteriore importante contributo alla decarbonizzazione.

Gli investimenti previsti

Sono complessivamente previsti investimenti pari a circa 180 mln € ai quali si potranno aggiungere altri 50 mln € qualora venisse decisa, nei prossimi mesi, la installazione del forno di ricottura continua. Sono da aggiungere gli investimenti (ad oggi quantificabile in non meno di 1 milione di €) per il rilancio dell’attività logistica.

Le tempistiche per la realizzazione del Piano Industriale

Il Piano Industriale è parte integrante del nuovo Accordo di Programma la cui redazione è in corso presso il MISE. Le tempistiche previste per la realizzazione del Piano sono pertanto strettamente connesse alla sottoscrizione dell’”A di P” da parte di tutti i soggetti impegnati nella gestione delle conseguenze scaturite dalla cessazione dell’area a caldo di Servola. A far data dalla sottoscrizione dell’”AdiP” si può prevedere che nell’arco di 24 (ventiquattro) mesi saranno completati i lavori di attuazione del Piano Industriale.

Monitoraggio

Le Parti convengono che con cadenza trimestrale saranno convocati, presso la sede aziendale, incontri di verifica dello stato di avanzamento dei lavori esecutivi del Piano Industriale, nonché delle eventuali criticità che dovessero insorgere. Le Parti inoltre convengono che l’azione di monitoraggio dovrà necessariamente servire ad individuare eventuali criticità che dovessero sorgere nella realizzazione del Piano Industriale.

Al monitoraggio parteciperanno, di volta in volta, anche le istituzioni ed ogni altra realtà operativa nella realizzazione dei diversi aspetti in cui si articola il Piano Industriale. Dichiarazione: le Organizzazioni Sindacali hanno dichiarato di voler creare una “Commissione di coordinamento e di controllo” al fine di verificare con cadenza semestrale le attività previste nell’AdiP con tutti i soggetti coinvolti. 

Le conseguenze occupazionali della cessazione delle attività fusorie

“Arvedi” conferma, con il presente accordo, il proprio impegno per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Conseguentemente vengono indicate di seguito le azioni che si intendono perseguire per tutelare i lavoratori che sono costretti a dismettere la propria attività lavorativa in conseguenza della soppressione del proprio posto di lavoro. La presente intesa avrà piena efficacia e validità al momento del recepimento della stessa e delle richieste poste a verbale ivi contenute, nell’ambito dell’Accordo di Programma.

Le iniziative per la ricollocazione del personale dell'area a caldo

L’insieme delle iniziative finalizzate da “Arvedi” alla soluzione dei problemi occupazionali generati dalla chiusura dell’area a caldo di Servola, sono di seguito richiamate:

a) Trasferimento nelle attività dell’area a freddo. Saranno interessati 198 lavoratori, previa adeguata formazione e riqualificazione professionale nel pieno rispetto delle attuali prescrizioni/limitazioni rilasciate dal medico competente aziendale, che sarà svolta nel corso del periodo di sospensione dal lavoro con intervento della CIGS (v. punto 5 A).

b) Impegno nelle attività di bonifica e smantellamento dell’area a caldo Saranno occupati mediamente 50 lavoratori selezionati tra quanti possiedono le specifiche competenze. Si prevede che queste attività richiederanno circa 24 mesi per essere completate. 

c) Trasferimento in Aziende terze o in altre sedi del Gruppo Potranno essere interessati non meno di 66 lavoratori ai quali sarà offerta la possibilità di essere trasferiti - nel rispetto di quanto previsto dalle norme contrattuali e di legge - in altre Aziende terze o in altre sedi del Gruppo Arvedi. La proposta, prevista in via prioritaria per i lavoratori con contratti a termine/in somministrazione in scadenza, sarà rivolta all’insieme dei lavoratori dell’area a caldo che ne esprimono volontariamente interesse, ma sarà vincolata dalle esigenze professionali richieste dalle Aziende terze che hanno manifestato interesse alle assunzioni.

Con accordo separato le Parti definiranno gli eventuali supporti organizzativi che saranno temporaneamente messi a disposizione dei lavoratori per contenere il maggior disagio del trasferimento quotidiano verso le Società riceventi.

d) Uscite non oppositive e per quiescenza Saranno attivate procedure per favorire l’uscita volontaria (non oppositiva) dal rapporto di lavoro per raggiungimento delle condizioni per l’accesso al pensionamento (quiescenza). Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che possano essere interessati non meno di 58 lavoratori per 28 dei quali si è già in presenza di un accordo. Il trattamento economico integrativo è in continuità con quanto fino ad ora riconosciuto nel Gruppo Arvedi. Analogo trattamento sarà riservato a licenziamenti collettivi non oppositivi per lavoratori non in prossimità di accesso al pensionamento (per almeno 40 lavoratori). **********

Per quanto concerne i lavoratori con contratto a tempo determinato ancora in forza e i lavoratori interinali, Arvedi conferma il mantenimento del rapporto fino al 31 gennaio 2020. Oltre quella data l’impegno di Arvedi, nei casi di fabbisogno di personale, si concretizzerà esclusivamente nel valutare prioritariamente i lavoratori ancora non altrimenti collocati al fine di una loro assunzione.

La dichiarazione a verbale

Ad integrazione di quanto già previsto nell’Accordo sindacale firmato presso il Ministero dello Sviluppo Economico in data 23 dicembre 2019, le Parti hanno preso atto che la Regione FVG, il Comune di Trieste e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale hanno dato ampie assicurazioni di un proprio diretto e concreto impegno in materia di tutela e valorizzazione dei lavoratori interessati dalla chiusura dell’area a caldo dello stabilimento della “Società Siderurgica Triestina” di Servola (la Ferriera). Le Istituzioni sopra richiamate formuleranno proposte occupazionali ad integrazione, ove necessario, del piano illustrato nel citato Accordo Sindacale al fine di evitare ogni e qualsiasi ipotesi di licenziamento collettivo.

Incontri di monitoraggio sono previsti a partire dal 1° gennaio 2021 presso la Regione FVG.  Nel corso di tali incontri le Istituzioni sopra richiamate indicheranno le possibili opportunità occupazionali disponibili per i lavoratori della Ferriera di Servola eventualmente interessati.

Le azioni per la tutela della occupazione

L’impegno occupazionale del Gruppo Arvedi come più sopra delineato - a fronte dell’importante piano di investimenti - potrà trovare la sua piena concretizzazione in un arco temporale oggi valutabile in circa 24 (ventiquattro) mesi dalla data di sottoscrizione del presente accordo. Si rendono pertanto indispensabili azioni finalizzate sia alla tutela reddituale dei lavoratori, sia alla loro riqualificazione professionale (ove necessaria).

Formazione e riqualificazione professionale

Saranno avviate, non appena definito il fabbisogno di formazione, riqualificazione o aggiornamento professionale, le opportune interlocuzioni con la Regione Friuli Venezia Giulia (Assessorato al Lavoro) al fine di attivare ogni necessaria azione di sua competenza. La Regione FVG ha dato ampie garanzie che supporterà organizzativamente e finanziariamente, nell’ambito delle disposizioni di legge vigenti, la attività formativa necessaria a supportare l’impegnativo turnaround dell’area a caldo di Servola. A tal proposito Arvedi presenterà, prima dell’avvio del periodo di CIGS.  il piano del fabbisogno professionale. 

Ammortizzatori sociali

Il ricorso alla CIGS (art 21 c. 1 lettera a) del Dlgs 148 del 14/09/2015) sarà richiesto per un periodo massimo di 24 (ventiquattro) mesi.  Il suo utilizzo verrà attivato a decorrere dal primo giorno successivo alla cessazione dell’attività fusoria, secondo modalità e tempistiche che saranno adeguatamente comunicate e concordate con le organizzazioni sindacali, come previsto dalla vigente legislazione in materia. Qualora si dovesse presentare la necessità di protrarre il ricorso alla CIGS oltre il termine di cui al paragrafo precedente, le Parti concordano fin da ora che si farà ricorso a quanto previsto dall’art 44, comma 11-bis del Dlgs 148/15 così come modificato dalla Legge 123/17 di conversione con modificazioni del DL 91/17.

Con apposito e separato accordo saranno affrontati gli aspetti organizzativi e di miglior tutela dei lavoratori così come richiesto dai Sindacati. In via preliminare le Parti concordano l’erogazione di una integrazione salariale, l’anticipazione del trattamento di CIG da parte dell’Azienda e la gestione della stessa attraverso modalità organizzative che - avuto riguardo alle esigenze tecnico organizzative - prevedano la più ampia rotazione finalizzata a garantire il minor impatto economico per il personale oggetto della riduzione della prestazione

Monitoraggio

Le parti concordano di incontrarsi trimestralmente, o a semplice richiesta di una delle parti, per esaminare lo sviluppo delle azioni qui indicate a tutela della occupazione. In occasione di tali incontri l’Azienda fornirà ogni utile informazione sulle dinamiche occupazionali nonché sulle singole azioni messe in atto per dare una concreta prospettiva professionale a tutti i lavoratori coinvolti nella chiusura della attività fusoria e delle lavorazioni a caldo di Servola.
Roma, 23 dicembre 2019 Letto, confermato e sottoscritto


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