Cronaca

Richiesta di sorveglianza speciale per l’animalista: il pm chiede il rigetto

Il giudice si è riservato ed entro 30 giorni sarà comunicata la decisione. Zorzini aveva guidato la scorsa Pasqua una protesta durante la messa nella chiesa di Sant’Antonio

TRIESTE - Il Pm chiede il rigetto della richiesta, da parte del questore, della misura di sorveglianza speciale per l'animalista antispecista Laura Zorzini. Il giudice si è riservato ed entro 30 giorni sarà comunicata la decisione. Zorzini aveva guidato la scorsa Pasqua una protesta durante la messa nella chiesa di Sant’Antonio, anche se la notifica della sorveglianza speciale le era stata recapitata poco prima dell'azione per altri atti di protesta commessi in passato. Si tratta di una misura di prevenzione che prevede limitazioni della libertà personale, diverse a seconda dei casi, per persone che non hanno rispettato l'avviso orale del questore. Fuori dal Tribunale si è radunato un presidio con alcune decine di manifestanti a sostenere l'attivista. In aula il Pm Cristina Bacer e il giudice Enzo Truncellito a presiedere il collegio.

La 28enne triestina fa parte del movimento animalista antispecista Ribellione Animale ed è soprannominata ‘la Greta Thunberg italiana’. Negli ultimi anni ha portato avanti atti di “disobbedienza civile non violenta” per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica e gli allevamenti anche a Roma e in altre province italiane.

L’attivista ha reso in aula una dichiarazione, raccontando la sua storia personale: “Da quando avevo 18 anni soffro di 6 patologie croniche contratte in seguito ad una meningite. La condizione di dolore persistente che provo mi porta ad avere una sensibilità acuita nei confronti della sofferenza che vedo intorno a me”, e spiegando di aver poi trovato “nel volontariato e nell'attivismo un compimento della mia vocazione di cura per la collettività”.

Nel rimarcare il carattere “non violento” delle sue proteste, Zorzini ha dichiarato di “aver sempre aspettato l'intervento delle forze dell'ordine, non mi sono mai sottratta alle procedure di identificazione”, praticando solo “resistenza passiva”, blocchi stradali “sempre durati non più di 20 minuti”, e imbrattamenti “sempre con vernici rimovibili con estrema facilità”.

Per il suo difensore, l'avvocato Francesco De Carlo del foro di Udine, che segue l'attivista, non ci sono "elementi concreti tali da qualificare Laura Zorzini come soggetto socialmente pericoloso. Infatti, le sue attività sono sempre state di natura nonviolenta e sempre orientate a portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso l'emergenza climatica e i diritti degli animali".


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