Cronaca

Un Poliziotto Triestino ad Alfano: «basta»

L’ennesima volta che scrivo al Sig. Alfano, Ministro dell’Interno Sono solo un poliziotto e quindi non ha certo tempo da perdere per ascoltare chi “non ha voce in capitolo”. Un poliziotto come tanti che anche questa volta si sente preso in giro...

L'ennesima volta che scrivo al Sig. Alfano, Ministro dell'Interno

Sono solo un poliziotto e quindi non ha certo tempo da perdere per ascoltare chi "non ha voce in capitolo". Un poliziotto come tanti che anche questa volta si sente preso in giro, dopo "il centesimo" incontro con i sindacati di Polizia avvenuto a Roma il 25 marzo scorso, inerente il rinnovo contrattuale, il riordino delle carriere e la paventata chiusura dei presidi.

Non giudico più la maggior parte dei sindacati ne dei sindacalisti, perché non li sento più miei colleghi. Strette di mano, sorrisi e l'ennesimo rinvio dei problemi a data da destinarsi o come detto e scritto, per causa delle prossime elezioni Europee.

Lei, dovrebbe essere il nostro Ministro ed ascoltare i nostri rappresentanti che le riferiscono sulle problematiche , ma purtroppo anche i nostri rappresentanti oramai si sono politicizzati talmente tanto, che si sono dimenticati di essere operatori delle forze dell'ordine. E' giunta l'ora di sostituire i protagonisti attorno al "tavolo" delle trattative , partendo proprio dall'alto, un Ministro che sappia chi è un Poliziotto, un Capo della Polizia che lotti nel vero senso della parola fino alla morte per i Suoi Uomini e al posto dei sindacalisti, donne e uomini poliziotti che smontanti notte , si siano presi un giorno di ferie per essere presenti, invece di essere in distacco sindacale permanente.

Proposte potrebbero essercene mille , evitando chiusure di uffici di Polizia e ridando dignità e diritti a Noi Poliziotti, ma ci si rivolge a Noi solo quando si parla di doveri e ci si dimentica spesso che anche Noi siamo Cittadini.

Io sono un Poliziotto e sono onorato di indossare la divisa e rispetterò fino alla morte i miei doveri,ma tutto ha un limite e se devo scegliere se essere "un servo dello Stato" o essere un cittadino al servizio dei cittadini, preferisco scendere in piazza senza pensarci due volte.

Sempre senza violenza e con rispetto delle Leggi, ma con una coscienza pulita perché sono e sarò sempre consapevole che, se combatto per la mia dignità di uomo e poliziotto, la strada non sarà mai sbagliata.

Sig. Angelino Alfano non conti più su di me e ricordi che se indosso ancora la divisa, è solo perché ho il dovere di assicurare a tutte le famiglie Italiane un futuro migliore.

Maurizio Cudicio, uomo e Poliziotto - Questura di Trieste.