Cronaca

TriesteServizi, Cason e Panteca: "In linea con Dipiazza, leader assoluto"

I due consiglieri della Lista Dipiazza intervengono per rispondere alle critiche dell'Assessore alla Cultura Giorgio Rossi e agli "attacchi" da parte del sindacato. "È stato tutto frainteso in modo strumentale"

I consiglieri della Lista Dipiazza Francesco Panteca e Roberto Cason

La "bufera" nella maggioranza a seguito del progetto della nuova multi utility del Comune di Trieste, firmato dai consiglieri della Lista Dipiazza Roberto Cason e Francesco Panteca, sembra non placarsi. Questa mattina, alle critiche di alcuni esponenti della Giunta e dai malumori dei consiglieri comunali di maggioranza, si sono aggiunte le dichiarazioni dell'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego. "I consiglieri pensino a stabilizzare i precari" in sintesi il messaggio che la sigla sindacale ha lanciato a Panteca e Cason. 

Critiche che non hanno fatto attendere una replica, a firma dei due consiglieri di maggioranza. "Sul metodo possiamo parlarne - scrivono Cason e Panteca - sui contenuti della nostra proposta – creare nuovi posti di lavoro, stabilizzare i dipendenti precari con contratti a tempo indeterminato, stop degli appalti re-internalizzando i servizi comunali – non facciamo un passo indietro, porteremo avanti questi principi fino alla fine della nostra consiliatura secondo gli indirizzi di mandato".

"La contrarietà dell’assessore Rossi sul metodo è comprensibile - proseguono - ma noi abbiamo depositato una proposta aperta a correzioni e modifiche proprio al fine di avviare un dialogo con tutti, inclusa la maggioranza. Siamo in linea con la posizione della Lega sulla contrarietà ad esternalizzare i servizi comunali e la nostra proposta verte proprio su questo ma si vede che non è stata ancora letta e discussa, oppure non si vuole, e non ne comprendiamo i motivi, avviare il dialogo su un argomento di notevole interesse collettivo: Il lavoro e il mantenimento della qualità dei servizi comunali".

"In linea con il leader assoluto"

"Noi saremo sempre in linea con il nostro leader assoluto che è il sindaco Roberto Dipiazza e se la proposta non dovesse andar bene allo stesso siamo pronti a ritirarla ma nessuno ci ha ancora chiesto di farlo. Ma ritirarla solo per ragioni di “metodo” non sarebbe corretto e utile a nessuno. Considerati i toni accesi sull’argomento ieri abbiamo chiesto al presidente Gabrielli di sospendere l’iter temporaneamente al fine di avviare un opportuno confronto politico". Nella nota si legge poi che "Cason è un esperto in diritto del lavoro, bilancio e società e Panteca esperto in associazioni e pubblica amministrazione, questo è il motivo per cui hanno lavorato in “gruppo ristretto” e conseguentemente presentato la prima parte del lavoro che ancora deve essere, politicamente, avviato". "Il metodo è una cosa - hanno concluso i consiglieri - i contenuti sono altro e ci sembra che su questi nessuno abbia espresso contrarietà". 

La risposta ai sindacati

"Il Comune non può assumere, invece una società partecipata al 100% dal Comune stesso (cd. in house) può farlo. E non può venderla per effetto del cd. Decreto Madia. Nessuna privatizzazione prevista con la Trieste Servizi e nessun trasferimento di dipendenti. E’ stato tutto frainteso in modo assolutamente strumentale". Questa la risposta che i consiglieri Cason e Panteca danno all'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego. 

"L’atto di indirizzo depositato deve essere ancora discusso dalla maggioranza, deve essere esaminato dalla commissione competente e discusso in Consiglio. Nasce appositamente come proposta “aperta”, vero includendo i trasferimenti dei maggiori Servizi, ma proprio al fine di trovare il giusto compromesso, sentendo anche le organizzazione Sindacali. Siamo aperti a tutte le modifiche che andrebbero a garantire gli attuali lavoratori comunali e i futuri assunti".

Le assunzioni

"L’idea di una società di servizi al 100% di proprietà comunale nasce dalla necessità di assumere dipendenti, considerando anche i prossimi pensionamenti, senza incorrere nel “blocco statale delle assunzioni” oggi vigente nelle pubbliche amministrazioni, al fine di mantenere inalterati i servizi ai cittadini, anzi migliorarli. Consentirebbe di re-internalizzare i servizi appaltati (come ad esempio le mense), stabilizzare i lavoratori precari e offrire nuovi posti di lavoro a operai, ausiliari, cuochi, portieri, progettisti, etc. Con la società in questione gli affidamenti del Comune non potranno essere considerati “esternalizzati”, bensì direttamente controllati dallo stesso".

Gli stipendi

"Le paghe dei futuri dipendenti della nuova società ad esempio per l’erogazione dei servizi educativi (nidi, materne, mense) sul CCNL Aninsei siglato da CISL - CGIL - UIL andrebbero dai 1.200 ai 1.450 euro lordi moltiplicati per 13 mensilità, possibilità di anticipo del TFR e pagamento immediato nel caso di cessazione del rapporto - conclude la nota - cosa impensabile nella Pubblica Amministrazione". "Un lavoratore precario preferirebbe attendere (forse all'infinito…) di essere assunto presso un ente pubblico, oppure trovare subito un'occupazione negli stessi servizi pubblici, stabile e pagata secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva?" “Succede che, oggi, importanti servizi comunali vengano gestiti da cooperative aventi sede fuori regione; noi crediamo, invece, che stipendiando propri dipendenti per lo svolgimento degli stessi servizi, sebbene con una società comunale, faccia bene all’economia cittadina in quanto i soldi verrebbero fatti girare sul territorio con paghe dignitose".

Il dibattito è aperto. 


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