Cronaca

Sicurezza stradale, studenti triestini alla prova lungo le Rive

Diciottesima e ultima tappa dell'ANIA Campus: oltre alla parte teorica, particolarmente apprezzati il percorso dell'"ubriaco", il test drive con gli scooter e lo scambio dei caschi vecchi, rotti o non omologati con quelli nuovi fortini dall'Associazione

Tecnologia, divertimento, formazione e informazione. Sono questi gli ingredienti base di ANIA Campus 2016, l’iniziativa dedicata alla sicurezza stradale sulle due ruote realizzata dalla Fondazione ANIA in collaborazione con la Polizia di Stato e la Federazione Motociclistica Italiana, promossa dal Dipartimento delle Politiche Giovanili. Fa tappa a Trieste il tour partito l’11 marzo da Roma e che ha toccato 16 città italiane in 14 regioni, coinvolgendo oltre 1.500 studenti delle scuole superiori. L’iniziativa dedicata principalmente ai giovanissimi, ha lo scopo di insegnare a rispettare le regole della strada e le tecniche di guida sicura sulle due ruote: protagonisti a Trieste, circa 100 studenti dell’Istituto Statale di Istuzione Superiore "Giosuè Carducci – Dante Alighieri" si sono travati questa mattina in piazzale Agostino Straulino e Nicolò Rode, tra Molo Sartorio e Riva Gulli.

È stato allestito un Campus, con un’area dedicata alla teoria e un vero e proprio circuito per le prove pratiche di guida sicura. I ragazzi, dopo aver svolto la parte teorica con l’aiuto di formatori di educazione stradale della Federazione Motociclistica Italiana, hanno potuto affrontare il circuito predisposto, sotto la supervisione di istruttori e piloti professionisti. Un'altra prova pratica era quella dell'"ubriaco": indossando una speciale maschera che altera la vista, delel cuffie, un peso alla caviglia, i ragazzi e le ragazze hanno dovuto affrontare a piedi un "percorso", rendendosi conto da sobri delle condizioni in cui si è quando si alza troppo il gomito. 

La teoria tratta anche i temi dell’abbigliamento e degli accessori con particolare attenzione al casco. Per ribadire l’importanza di utilizzare solo i caschi a norma, la Fondazione ANIA ha lanciato un’iniziativa per “rottamare” i vecchi caschi non omologati ancora in circolazione: i ragazzi che durante la manifestazione si sono presentati con un casco non a norma, hanno ricevuto in cambio un nuovo casco che potranno personalizzare secondo la propria creatività.

Nella tappa triestina è presente anche la Polizia Stradale con il Pullman Azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale itinerante a bordo della quale vengono effettuati da operatori specializzati, interventi diretti a sensibilizzare i giovani in relazione ai più importanti aspetti della sicurezza sulle due ruote.

La tecnologia ha un ruolo fondamentale in ANIA Campus. Ogni mezzo utilizzato per le esercitazioni è equipaggiato con una telecamera che riprende le manovre eseguite dal conducente. I video saranno utilizzati a scopo didattico, mettendo in evidenza eventuali errori o manovre non corrette, ma si tratta di un sistema, che unito alla scatola nera, è anche in fase di prova per le compagnie assicurative. Al termine della mattinata, anche a Trieste il Campus resterà operativo e sarà possibile per chiunque passerà nell’area predisposta svolgere attività formativa e prove di guida sicura sul circuito con l’assistenza di piloti e tecnici.

Lo scopo di ANIA Campus è quello di ridurre la rischiosità dell’uso dei veicoli a due ruote, mezzi che rendono particolarmente vulnerabili gli utilizzatori, insegnando comportamenti e stili di guida tecnicamente corretti e prudenti soprattutto ai giovani. Per quanto riguarda il comune di Trieste, dei 9 morti totali registrati nel 2014, 4 erano su un motociclo o ciclomotore mentre, prendendo in considerazione l’intera provincia triestina, le vittime di incidenti stradali sono state 12, 5 delle quali erano alla guida di mezzi a due ruote a motore. Guardando al Friuli Venezia Giulia a livello complessivo, nel 2014 si sono registrati 100 morti per incidenti stradali, 30 dei quali viaggiavano su motocicli o ciclomotori.


Si parla di