SAP: «Agenti contusi ieri a Trieste, forze dell'ordine poco tutelate »
Intervento del Sindacato Autonomo di Polizia
Mentre c’è un progetto di legge che vuole inserire i numeri identificativi sulle divise dei colleghi, nessuno si occupa dei soliti noti, spesso mascherati, travisati e ben protetti che assaltano i poliziotti e le sedi di partito.
Sono gli stessi, quelli di Milano, Roma, Torino che con caschi, scudi e bombe carta affrontano le forze di polizia schierate a difesa del diritto dei cittadini di manifestare nella legalità.
Sono gli stessi “antagonisti” che a Trieste ieri hanno tentato di assaltare una sede di un partito fronteggiandosi con la polizia, causando contusioni tra gli agenti.
Sarebbe ora che gli stessi che vogliono “marchiare” le forze di polizia che fanno il loro lavoro, prendessero una chiara e decisa distanza dai devastatori delle piazze e dai professionisti del disordine e che magari presentassero un progetto di legge ad hoc per i devastatori.
Il SAP non vuole i numeri identificativi perché rappresentano un vero pericolo per gli agenti e le loro famiglie, perché servirebbero solo a dare la possibilità al partito anti-polizia di sollevare inutili, spesso non veritiere e strumentali denuncie.
Non ci sottraiamo alla “giustizia” e alla “verità”, perché eventuali abusi da parte di operatori delle forze dell’ordine devono essere perseguiti.
Non è un caso se proprio il SAP infatti chiede al Dipartimento della P.S. di fornire tutti gli operatori di telecamere e per questo ha lanciato da mesi la campagna della Spy pen, che proprio lunedì prossimo sarà illustrata alla stampa dal Segretario Generale Gianni Tonelli a Trieste presso il Caffè Tommaseo alle ore 10.00.