Cronaca

Fulvio Sabo scende in politica al fianco di Dipiazza

L’ex ufficio stampa comunale si candida con la lista civica "Dipiazza per Trieste"

Fulvio Sabo, storico ufficio stampa del Comune di Trieste, scende in politica e si candida con la lista civica "Dipiazza per Trieste".

Il curriculum

Giornalista, già collaboratore di quotidiani locali e di periodici cittadini, nel corso della sua carriera ha lavorato per numerosi Sindaci, da Manlio Cecovini a Dipiazza, passando per Richetti, Agnelli, Staffieri, Riccardo Illy, Cosolini. Da sempre interessato alla vita politica e culturale cittadina, da un passato in associazioni della destra giovanile all'impegno, negli anni '80, nella Lista per Trieste (anche con una candidatura alle elezioni provinciali del 1982, ottenendo un buon risultato, grazie a una campagna "porta a porta" e al dialogo diretto con i residenti, nel "difficile" collegio carsico di Opicina, Trebiciano, Padriciano); quindi, successivamente, in altre realtà di impronta autonomista legate al nostro territorio e alla valorizzazione della storia, della cultura, delle lingue e parlate locali e dei valori tradizionali dei nostri popoli.

Impegnato anche, da decenni, nelle organizzazioni di categoria dei giornalisti (Ordine e Sindacato), in particolare a sostegno dei diritti dei "giornalismi" meno tutelati (a cominciare da quelli degli Uffici stampa), nonché in organizzazioni sindacali nazionali (Confsal) nel settore della funzione pubblica, anche come componente più volte eletto nella Rsu del Comune.

Programma e lineamenti ideali

"In un'ottica di grande e "viscerale" attaccamento a questa Città e al suo passato - ha dichiarato Sabo -, personalmente ritengo che anche il presente e il futuro di Trieste passino ancora, oggi come ieri, e necessariamente, attraverso la massima collaborazione possibile con i popoli e le nazioni circostanti e la riaffermazione del suo ruolo peculiare di "città-porto internazionale", ovvero di porto e "porta" dell'Europa Centrale verso il mondo, snodo fondamentale verso il Mediterraneo e l'Oriente. Un ruolo strategico che è sempre stato "nostro", prima che di altri, e che va assolutamente recuperato  con ogni mezzo possibile, non trascurando alcuna ipotesi di massima valorizzazione dei vigenti Trattati internazionali (in particolare del Trattato di Pace del 1947)".

Tra i suoi propositi e proposte, anche la necessità di una forte valorizzazione e sempre maggior cura del verde pubblico e della riscoperta del patrimonio linguistico. Grande attenzione anche agli anziani "intesi come importante patrimonio umano e spirituale e non solo come "vecchi" ormai finiti e "fuori dalla società", da meramente assistere in una casa di riposo".


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