Cronaca

Contaminazione da mercurio, a Trieste situazione sotto controllo

La concentrazione del metallo nei triestini è al di sotto del limite consigliato dall'Oms. Questo quanto affermato da uno studio dell'Università di Trieste e pubblicato su una rivista scientifica internazionale. L'area è storicamente considerata a rischio a causa dell'estrazione del cinabro in Slovenia

E' al di sotto dei limiti raccomandati dall'Oms la concentrazione di mercurio nei capelli dei residenti del Golfo di Trieste (un'area considerata storicamente a rischio), in linea con altre zone costiere in Italia e nel mondo. La presenza o meno di questo metallo è correlata a quanto pesce viene assunto con l'alimentazione. Questi i risultati di uno studio pilota dell'Università di Trieste, appena pubblicato su Environmental Science Pollution Research International dall’Unità Clinico Operativa di Medicina del Lavoro, in collaborazione con ASUGI, e Mercurylab del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università.

Il golfo di Trieste è l'area del Mediterraneo più contaminata da mercurio a causa degli scarichi nell'Isonzo, che per più di 500 anni hanno drenato l’attività estrattiva del cinabro del distretto minerario di Idrija in Slovenia. Nello studio, condotto da Luca Cegolon, Francesca Larese e Elisa Papassissa (Unità Clinica di Medicina del Lavoro), con il supporto di Stefano Covelli, Elisa Petranich, Elan Pavoni, Federico Floreani (Dipartimento di Matematica e Geoscienze) e Nicolò Barago (Dipartimento di Scienze della Vita) sono stati prelevati dei capelli in un campione di 301 persone, 119 maschi e 182 femmine, reclutate nel settembre 2021.

Si è riscontrato che la concentrazione media di mercurio è stata di 1,63 milligrammi per chilogrammo, leggermente al di sopra della soglia di 1,0 raccomandata dall'OMS per donne in gravidanza e bambini, sebbene molto al di sotto della soglia di tossicità per l’uomo (10 mg/kg). Tuttavia, il 55,6 per cento degli intervistati ha presentato una concentrazione superiore a 1 mg/kg, il 22,9 per cento maggiore di 2 mg/kg. Solo in due soggetti la concentrazione era sopra i 10.

E' stato inoltre rilevato che il livello di mercurio nei capelli dipende molto dal consumo di crostacei e molluschi, mentre il rischio è inferiore in caso di pesce congelato. Va precisato che la pesca del tonno e dei pesci di grossa taglia (che accumulano maggiori quantità di questo metallo) è stata bandita dalle coste della regione, infatti i dati non sembrano preoccupanti. 


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