Cronaca

Carcere sempre più sovraffollato, cento detenuti in più: la protesta

Oggi il presidio organizzato a livello nazionale dall'Unione delle camere penali. Una protesta sorta a livello nazionale per l'alto numero di suicidi nelle carceri, problema che al momento non tocca il Coroneo. Tuttavia si lamentano problemi di sovraffollamento e carenza di personale, anche se, dichiara il garante dei detenuti di Trieste, "gli equilibri sono mantenuti grazie a un lavoro d'equipe"

TRIESTE - Il carcere di Trieste è sovraffollato e soffre di una carenza di personale e di fondi: è quanto denunciato durante un presidio davanti al carcere nella giornata di oggi, lanciato a livello nazionale dall'Unione delle camere penali, che sta promuovendo una campagna nazionale sul tema delle condizioni carcerarie. Il tutto a fronte del crescente numero di suicidi che funesta le carceri italiane, che lo scorso 20 marzo aveva innescato un'astensione da parte dei penalisti, sia a livello nazionale che locale. La piaga dei suicidi al momento non sta toccando il carcere di Trieste, infatti la garante provinciale dei diritti per i detenuti Elisabetta Burla parla di "una manifestazione preventiva: per fortuna, grazie anche a un lavoro d'Equipe che viene fatto all'interno del carcere, nonostante un numero esorbitante di persone (243 su meno di 150 di capienza), gli equilibri riescono a essere mantenuti". 

Tuttavia, secondo Burla, la condizione è "davvero preoccupante, perché dal sovraffollamento discendono una serie di problematiche, dalla convivenza alla presa in carico dell' esecuzione della pena in termini che possono essere definiti umani, con una pena che deve tendere sempre alla rieducazione, ma in quesri termini di sicuro non è così". Nel corso di alcuni sopralluoghi, Burla ha rilevato che "sono 50 su 243 i detenuti coinvolti nei corsi di formazione, gli altri sono inattivi. Non è cattiveria né mancanza di formazione, è mancanza di fondi, di spazi e di personale, perché c'è uan fortissima carenza di personale, anche della polizia penitanziaria, che è in forte sofferenza, e questo comporta una difficoltà di gestione sotto il profilo della sicurezza". 

Secondo la presidente della camera penale di Trieste, Sabina della Putta, a livello nazionale "il problema è quello di un assurdo numero di suicidi in carcere, dall'inizio dell'anno ne abbiamo registrati ad oggi 31, di tutte le età, la più giovane aveva 20 anni ed è assolutamente inaccettabile, dovuto alle situazioni di detenzione e al problema del sovraffollamento". Problema che, spiega Della Putta, "riguarda la collettività perché il modo in cui il detenuto esce e ritorna alla società civile dipende dal tipo di detenzione che ha avuto. Quindi il messaggio per cui più detenuti in carcere significa più sicurezza è un messaggio scorretto perché in realtà la funzione rieducativa è solo il modo in cui il detenuto cambia mentre è in detenzione che può migliorare la sicurezza della società, perché altrimenti si crea un circuito per il quale a reato segue reato, per cui succede ciò che in questo momento si registra, ossia un aumento delle recidive".

Nella giornata di ieri si è tenuto un sopralluogo in carcere con la consigliera regionale Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia), insieme ai garanti per i diritti dei detenuti (provinciale e regionale) e l'associazione Società della Ragione, impegnata sul terreno della crisi della giustizia e della riforma del carcere. Massolino, in questa occasione, ha ricordato che il numero dei detenuti "è purtroppo in costante crescita e con la novità di un'importante componente tra i 19 e i 29 anni. Del totale, solo 116 sono coloro che scontano una condanna, e oltre 100 sono in custodia cautelare e non possono essere seguiti dalle due unità di personale che attualmente si occupano della valutazione e terapia psicologica, ricadendo invece sul sistema sanitario regionale, già sottodimensionato rispetto alle esigenze del territorio". Al presidio ha presenziato, per un saluto istituzionale, anche il direttore del carcere di Trieste Graziano Pujia, oltre al garante regionale Paolo Pittaro, il presidente dell'Ordine degli avvocati di Trieste Alessandro Cuccagna e la consigliera comunale Alessandra Richetti (M5S).


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