Migranti "ai lavori sociali", il caso nazionale in Regione è già realtà
L'assessore regionale alla solidarietà spiega la realtà del Friuli Venezia Giulia sul Corriere della Sera: «Curano il verde pubblico, dipingono le panchine e fanno le pulizia. Lasciali mesi fermi senza fare niente è anche peggio. Alcuni sindaci hanno compreso, altri sono recalcitranti»
Se la proposta del Ministro dell'Interno Angelino Alfano di mettere ai lavori socialmente utili i migranti in attesa di asilo politico ha scatenato le critiche del mondo politico, addirittura il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha detto del Ministro «da scafista a schiavista». Ma la circolare che il Ministero ha diramato alle regioni e comuni in Friuli Venezia Giulia è già attiva, come ha spiegato l'assessore Gianni Torrenti al Corriere della Sera.
«In Fvg i migranti in attesa di permesso di soggiorno già lavorano: curano il verde pubblico, dipingono le panchine o fanno le pulizie - spiega l'assessore con delega alla Solidarietà -. Si tratta di mini progetti gestiti dai Comuni a cui diamo sostegno. La Regione fornisce la copertura assicurativa e una somma che va dai 7 ai 15 mila euro, a seconda del numero di migranti (in genere dai 20 ai 30, ndr)».
«Alcuni sindaci hanno compreso - ha concluso l'intervista l'assessore regionale -, ma la maggioranza è ancora recalcitrante: questo sistema è più efficiente e sicuro».