Cronaca

Commemorato alla Foiba di Basovizza l'eccidio dei 97 finanzieri del 1945

Dipiazza: «Cerimonia toccante, in particolare modo la testimonianza del finanziere Angelino Unali, unico superstite di quell'eccidio»

Il 1° maggio 1945, l’esercito popolare jugoslavo del Maresciallo Tito assumeva il controllo della città di Trieste, rendendosi responsabile anche a questa sede, così come nel resto della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, dell’eccidio di un numero elevatissimo di persone.
Tra questi vanno ricordati 97 militari della Guardia di Finanza, che essendo in servizio nella città giuliana presso la Caserma di via Campo Marzio, dopo essere stati indotti con l’inganno a consegnare le armi, furono catturati e barbaramente trucidati nelle foibe del carso triestino il successivo 3 maggio.

Per ricordare il loro sacrificio, che si ritiene essere uno degli episodi bellici più dolorosi nella storia del Corpo, sia per il numero di militari coinvolti che per le modalità di esecuzione ieri mattina, 3 maggio, nel comprensorio monumentale della Foiba di Basovizza, si è svolta una cerimonia commemorativa articolata in due parti.
Una prima parte incentrata nell’Alzabandiera e nella deposizione di una corona di alloro, alla lapide marmorea riportante i 97 nominativi, da parte del Comandante Interregionale dell’Italia Nord-Orientale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Vicanolo, quest’ultima, terminata, con la lettura del grado, cognome e nome dei militari periti.
Una seconda parte consistente nella celebrazione della Santa Messa al campo in suffragio dei Caduti, officiata dall’Ordinario Militare per l’Italia Sua Eccellenza l’Arcivescovo Santo Marcianò.

Da segnalare anche l’intervento del Generale Vicanolo che, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha ricordato, tra l’altro, con particolare emozione il drammatico epilogo del percorso esistenziale dei militari, chiaro esempio di amor patrio e di senso dell’onore, spinto fino all’estremo sacrificio.
Alla celebrazione hanno presenziato le massime autorità militari e civili del territorio, l’unico superstite in vita ed alcuni parenti dei militari commemorati, oltre alle “Rappresentanze” delle Fiamme Gialle in servizio e in congedo, nonché le Associazioni Combattentistiche e d’Arma della Regione.

Presente anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza il quale ha dichiarato:
«Toccante cerimonia alla Foiba di Basovizza dove a nome della città ho reso gli onori ai finanzieri prelevati dalla Caserma di Campo Marzio di Trieste e trucidati dalle truppe di Tito che, entrate in città il 1 maggio del 1945, iniziarono subito a circondare le caserme e a deportare i Finanzieri, simbolo di italianità».
«Particolarmente atroce – sottolinea Dipiazza - fu il destino dei 97 finanzieri che in quei tragici inizi di maggio del 1945 vennero rastrellati dai comunisti di Tito nella loro caserma di Campo Marzio per venir gettati nelle foibe del Carso». ​
«Estremamente toccante – ha detto ancora il Sindaco – è stata la testimonianza del finanziere Angelino Unali, unico superstite di quell’eccidio. Alla Foiba di Basovizza, luogo insieme tremendo e sacro, è stato ricordato questo terribile fatto storico, ribadendo nello stesso tempo quelli che sono i nostri valori: la patria, il lavoro, la famiglia, l’educazione, il rispetto».


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