Cronaca

Comune, vigilanza davanti le scuole: 135.000 euro per i "nonni-vigile"

9.26 - Voto unanime della Giunta alla proposta dell'Assessore alla Polizia urbana e Sicurezza Martini: il servizio giunge così al suo 34esimo anno

Anche quest'anno saranno i nonni ad assicurare l'incolumità dei loro nipoti e dei loro amichetti davanti le scuole. Giunge così al 34esimo anno di attività (nato nell'anno scolastico 1980/81) il progetto "nonno-vigile", che nei giorni scorsi ha visto l'approvazione all'unanimità da parte della Giunta comunale alla proposta della vicesindaco e assessore alla Polizia urbana e sicurezza Fabiana Martini: il Comune ha così prenotato 135.000 euro che andranno a compensare coloro che presteranno il servizio (la stessa cifra dell'anno scorso).

La cifra va a coprire l'obbligo assicurativo richiesto dall'Inail e i corsi di formazione, ma anche a fornire un minimo compenso (5,68 euro a prestazione di minimo un'ora, per non più di due servizi al giorno) che verrà dato ai nonni che verranno scelti: questi oltre ad aver superato la preparazione, dovranno risultare idonei psico-fisicamente e non avere pendenze presso il casellario giudiziario

A questo punto un organo preposto stilerà una graduatoria che andrà a formare la squadra di "nonni-vigile" da schierare fuori dagli istituti scolastici durante l'interno anno scolastico (anche con condizioni meteo avverse).

Nella delibera della Giunta, viene chiarito quanto sia importante questo tipo di servizio: «Il servio ha un alto valore sociale poichè viene offerta la possibilità alle persone anziane (escluse dai processi produttivi e in alcuni casi emarginate) si continuare a far parte della società attiva. Inoltre il monitoraggio quotidiano fuori dalle scuole permette di allontanare preventivamente i malintenzionati. Il compenso, tanto esiguo da poter essere considerato poco più di un mero rimborso spese, costituisce per alcuni vigilanti l'unica fonte di reddito. Infine, il progetto permette di far fronte a una "carenza" organica del corpo della Polizia Locale, che non potrebbe impiegare un così alto numero di operatori per garantire la sicurezza fuori dalle scuole».