Cronaca

Blocco alle assunzioni, la Regione dà stretta alle società partecipate

Assunzioni a tempo indeterminato nella partecipate della Regione bloccate fino al 30 giugno 2018

Stop alle assunzioni a tempo indeterminato nella società partecipate del Friuli Venezia Giulia fino al 30 giugno 2018, a meno che i profili non vengano individuati attingendo da uno speciale elenco di lavoratori che risultino essere eccedenti all'interno delle stesse società regionali.

Questo uno degli effetti anche in Friuli Venezia Giulia dell'entrata in vigore del decreto legislativo n.175/2016, ovvero il "Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica", la cui applicazione è stata oggetto della delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alle Finanze e al Patrimonio Francesco Peroni.

L'esecutivo, infatti, ha emanato alcuni precisi indirizzi alle società a controllo diretto ed indiretto della Regione, in considerazione del fatto che nel decreto si prescrive alle stesse società di effettuare, entro sei mesi dall'entrata in vigore del Testo unico (23 marzo 2017), una ricognizione del personale in servizio per far emergere eventuali eccedenze.

Fra gli adempimenti in capo all'Amministrazione regionale ci sarà quello di gestire l'elenco degli esuberi agevolando processi di mobilità in ambito regionale e successivamente di trasmettere, decorsi sei mesi dal termine del 23 marzo, le liste dei lavoratori eccedenti e non ricollocati all'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.

Fra gli indirizzi deliberati dalla Giunta le partecipate dovranno stabilire con un proprio provvedimento criteri e modalità per il reclutamento di nuovi assunti nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità fissati dalla legge, con pubblicazione dello stesso provvedimento sui siti istituzionali delle società.

Inoltre, nelle more delle ricognizioni del personale effettuate dalle partecipate e della predisposizione degli elenchi dei lavoratori eccedenti da parte della Regione, le società potranno far fronte ad un eventuale fabbisogno di unità operative esclusivamente con contratti flessibili, compresi quelli a tempo determinato.

Infine, è previsto l'obbligo del rispetto del principio di riduzione della spesa per le risorse umane attraverso, come prevede il decreto, "opportune misure di contenimento degli oneri contrattuali e delle assunzioni".


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