Cronaca

Nuovo look a Barcola e fotovoltaico in cava Faccanoni, contatti tra Regione e Comune

Sono due opere che al momento non possiedono progetti esecutivi ma che nei prossimi mesi potrebbero iniziare a dare i frutti. Da superare un possibile nodo ambientale in cava. Per Barcola invece gli uffici sperano di giungere a progetto già in autunno, così da arrivare all'accordo di programma entro fine anno

La cava (foto Giraldi)

Ridisegnare la linea di costa a Barcola e creare un parco fotovoltaico dentro la cava Faccanoni. Sono questi i due spunti condivisi dall'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro e dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, in occasione di una riunione andata in scena nel salotto azzurro del Comune nella giornata di ieri 17 maggio. La nuova possibilità per il fronte mare dovrebbe essere in chiave turistico-ricreativa, mentre per quanto riguarda l'ex cava si tratterebbe di un impianto capace di alimentare "tutti gli edifici comunali creando così un risparmio per l'ente e i cittadini”. Al momento non esistono progetti definitivi. L'operazione lungomare necessiterà di uno studio di fattibilità, a cui seguirà un accordo di programma con il coinvolgimento del ministero, del Demanio, il WWF, le associazioni e di tutti gli attori interessati. 

La situazione Faccanoni

In cava Faccanoni la situazione al momento è tenuta sotto osservazione dalla Lega Italiana Protezione Uccelli per una possibile presenza di rapaci nidificanti (tempo addietro si parlava di gufo reale), ma è anche territorio di cacciatori (che hanno colonizzato un vecchio edificio sul fondo della cava) e di associazioni che utilizzano l'area e i dintorni per i war games e che provengono da tutto il Friuli Venezia Giulia. La cava è proprietà del Comune (che concede alle associazioni la possibilità di entrarci) ed è stato lo stesso sindaco ad individuare quest'area come la possibile destinazione dei materiali di risulta prodotti dai lavori di riqualificazione del comprensorio dell'ex fiera. Ieri è stato proprio Dipiazza a parlare dell'ex Faccanoni come parco fotovoltaico. 

Lo studio sul web 

A cercare online si scopre che Maria Alberto Allibrante Gardiner e Abel Gambini hanno pubblicato una proposta qualche tempo fa proprio sul fotovoltaico in cava Faccanoni. Nel documento scrivono che l'area potrebbe produrre circa "100 MWh giornalmente di media annuale" il che significherebbe "una produzione annua stimata di 36.500 MWh, ovvero circa il 6 per cento del fabbisogno annuo di energia elettrica di tutta la città di Trieste". Secondo questi dati oltre diecimila famiglie potrebbero attingere ad energia pulita. Al di là dei progetti e degli studi, l'operazione fotovoltaico sarebbe parte dell'idea di "sviluppare una comunità energetica", così l'esponente di Fratelli d'Italia. Sul piano normativo gli uffici sono al lavoro da tempo e i primi frutti, queste le indiscrezioni, si potrebbero intravedere tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023, almeno sul piano finanziario. Vanno individuate le risorse, ma gli addetti ai lavori fanno sapere che le operazioni non sono impossibili. 

Parola agli uffici

“A seguito del proficuo incontro politico e tecnico, gli uffici della Regione e quelli del Comune si confronteranno per pianificare e porre le basi di questi importati progetti legati allo sviluppo di Trieste per proiettare la città nel futuro”, così Scoccimarro. C'è chi dice che il progetto di Barcola potrebbe essere pronto già ad ottobre, così da andare in accordo di programma entro dicembre e riuscire a finanziare la rivoluzione barcolana dentro la finanziaria. 


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