Cronaca

25 aprile in Risiera, 300 persone dentro e 1500 in corteo

Alla cerimonia ufficiale poche le presenze con tanti esponenti politici in prima fila. Al corteo guidato da ANPI, CGIL e ANED hanno partecipato molte persone che sono entrate in Risiera alla fine della celebrazione istituzionale. Dipiazza. "Un silenzio ricco di significato". Klun: "Il neofascismo è una minaccia"

Trecento persone nel cortile interno della Risiera di San Sabba e 1500 al corteo. La celebrazione per il 74esimo Anniversario della Liberazione dal nazifascismo a Trieste ha evidenziato questi due aspetti, peraltro già annunciati negli scorsi giorni con la decisione di ANPI, CGIL e ANED di non partecipare alla consueta cerimonia istituzionale.

Alla cerimonia ufficiale hanno partecipato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, la Commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, i sindaci dei comuni della provincia e i rappresentanti delle diverse comunità religiose. Il primo cittadino di Trieste nel suo discorso ha sottolineato la contestazione subìta l’anno scorso “per oltre cinque minuti ininterrotti le urla, i fischi e le bandiere inappropriate hanno oltraggiato questo luogo sacro”.

Il discorso di Dipiazza: i richiami alla Costituzione, il silenzio e Calvino

“Il 25 aprile è un simbolo perché patrimonio dell’Italia tutta” ha continuato Dipiazza ponendo l’accento su “alcune realtà che in occasione di questa cerimonia vogliono solo alimentare la rabbia e le divisioni per specularci sopra”.  Subito dopo il sindaco è rimasto in silenzio per due minuti, prima di citare “libertà, pace e democrazia” come i cardini della civiltà italiana ed europea che “sono stati i valori della Resistenza”.

La citazione da Il sentiero dei nidi di ragno

“Forse non farò cose importanti – ha concluso Dipiazza citando il protagonista del romanzo di Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno – ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i miei pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano”.

"Per una parte del Governo il 25 aprile non significa nulla"

Dopo l’intervento del primo cittadino di Trieste ha preso la parola Sandi Klun, sindaco di San Dorligo della Valle/Dolina. “La celebrazione del 25 aprile anche a livello istituzionale viene sempre più spesso posta in dubbio. Parte del governo si trova a dichiarare che per essa non rappresenta un momento di raccoglimento, di riflessione e che non intende celebrarlo, perché per essa non significa nulla”.

“Dai servizi segreti italiani ci viene l’avvertimento che il neofascismo xenofobo è oggi una delle maggiori minacce alla sicurezza e alla stabilità della nazione” ha continuato Klun facendo riferimenti all’Europa “viene posta in dubbio la sua esistenza” e “è forse carente e ingiusta, ma rappresenta la stabilità e una assicurazione di pace”, alla cerimonia del 10 febbraio scorso e al corteo che ha attraversato Valmaura.

"Comprendo chi oggi ha deciso di non essere presente"

“Qualche mese fa siamo stati testimoni di un vergognoso travisamento della storia da parte dei più alti gradi istituzionali statali ed europei. Dopo il tentativo di equiparare le vittime con gli aguzzini, sono state dette falsità che da sloveno, da cittadino italiano e da europeo mi sento profondamente umiliato”. “Per cui comprendo l’umiliazione di coloro che percepiscono intensamente il messaggio della Risiera e hanno deciso oggi di non essere presenti a questa celebrazione. Spero che in futuro possano trovar posto davanti a questo microfono e che sia data loro la facoltà di esprimere pubblicamente il loro sconforto”.


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