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"Stretta" sugli artisti di strada: nasce la petizione contro il nuovo regolamento

La petizione su change.org è stata lanciata da un gruppo di giovani musicisti. Contestato il limite dell'esibizione da due ore a una e le limitazioni al volume

Approvato il nuovo regolamento degli artisti di strada, che impone misure più restrittive per chi vuole esibirsi nelle vie di Trieste. Il Comune, dichiarando di aver ricevuto segnalazioni dai cittadini per i presunti fastiti arrecati dagli spettacoli sulla pubblica via, ha ristretto i limiti fissati dal precedente regolamento: non più due ore di esibizione concesse ma una sola, e sono inoltre cambiate le categorie acustiche, con l'imposizione di volumi più bassi. Sono state inoltre interdette piazza Unità (prima concessa solo la domenica) e via Dante, con forti restrizioni in piazza della Borsa.

Contro il nuovo regolamento è stata lanciata nei giorni scorsi su internet una petizione su Change.org (che ha raccolto in pochi giorni 1600 firme) per chiedere al Comune di tornare sui suoi passi. Secondo i promotori i nuovi parametri sul volume "vietano del tutto l'esibizione a gruppi formati da una sezione ritmica minima o da una leggera amplificazione" e che "la decisione non ha in nessun modo coinvolto gli artisti di strada, ma è stata presa all'interno di un ufficio, senza tener conto della situazione reale". Tra le richieste della petizione il ritorno alle due ore concesse per postazione, che viene ritenuto "troppo poco per chi deve spostarsi e sistemarsi con strumenti musicali o altro genere di installazioni". Chiesta anche la revisione delle categorie acustiche ("al cui interno ci sono comparazioni grossolane"), l'aumento dei volumi concessi per le esibizioni, un dialogo permanente, attraverso rappresentanti eletti, tra l'istituzione e gli artisti di strada, il miglioramento della piattaforma per prenotare le postazioni (Fedrosuite - Arthecity), "strumento molto utile per gli artisti ma troppo spesso bloccato o malfunzionante".

La petizione è stata lanciata da un gruppo di giovani musicisti, tra cui studenti del consevatorio Tartini. "Il centro di Trieste - dichiarano - si sta pian piano trasformando in una teca per turisti di consumo, dove lo spazio di espressione è stato drasticamente ridotto. La lamentela di pochi triestini non eguaglia in nessun modo l'apprezzamento di gran parte della città. Se i commercianti sono ben contenti dei loro affari, molto meno lo sono gli artisti di strada e chi vuole una città viva".


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